CORONAVIRUS
Pronti a ripartire: giorni alterni, accudimento, distanza sociale, come sarà la scuola di oggi (e forse di domani)
Berger, Zaninelli e Sisini hanno spiegato come funzionerà la ripresa. Tutte le sedi tranne una, che ha avuto una delega, riaprirà. Due sedi lavoreranno con le intere classi, usando spazi maggiori come palestre e aule magne

BELLINZONA - Seconda conferenza stampa giornaliera a Bellinzona, questa volta sul tema della riapertura delle scuole, con Emanuele Berger, Direttore della Divisione della scuola e coordinatore DECS, Tiziana Zaninelli, Capo Sezione della Sezione dell’insegnamento medio e Rezio Sisini, Capo Sezione della Sezione delle scuole comunali. 

Berger: "Ecco perchè si riapre"

"Il senso della riapertura delle scuole? La scuola obbligatoria e pubblica è una conquista della nostra società, da difendere e coltivare anche in momento difficili come quello che stiamo vivendo, da affrontare con senso di solidarietà. La formazione a distanza porta svantaggi nell'equità, perchè non tutte le famiglie possono fornire il sostegno necessario. La scuola è pensata per ovviare a mancanze socio-culturali. Un altro tema sono i bisogni psicologici dei bambini. Il Covid ha privato la scuola della relazione dell'allievo con il docente, con i compagni. La scuola non è solo nozione, ma anche emozione, e stando in casa è più difficile. Si è ovviamente lavorato sul sapere ma in presenza si potrà approfondire quel che si è insegnato a distanza. La scuola è per tutti, un grande rischio della scuola a distanza è di perdere gli allievi più deboli. Molti docenti hanno fatto il possibile e la presenza fisica permetterà di aiutarli. Poi aprire le scuole è un passo importante verso la normalità. Infine il senso non è di riprendere con valutazioni sommative, è chiaro a tutti che le condizioni di apprendimento sono stati particolari e eterogenee e non sarebbe giusto farle".

"Ricordiamoci che all'inizio in pochissimi giorni si sono prese le decisioni che hanno permesso di affrontare la fase acuta, con la chiusura delle scuole. Ora, ecco le decisioni per la riapertura. Non tutto è stato perfetto, man mano l'organizzazione scuola a tutti i livelli ha saputo rispondere alle questioni che si sono poste giorni dopo giorni. Sono esperienze di cui dobbiamo e vogliamo fare tesoro ora che entriamo nella seconda fase. Le nostre scelte sono state dettate dal punto di vista medico e politico. Negli ultimi giorni si è parlato molto con direttori di scuole, docenti, presidenti dei plenum dei docenti della scuola media, e ce ne saranno ancora: il senso di solidarietà e comunità è molto importante. Siamo consapevoli che il modello scelto non è stato accolto positivamente da tutti, siamo però convinti che sia la scelta giusta per gli allievi, la famiglia e i docenti. Durante la pausa estiva potremo affrontare la terza fase dell'emergenza che per noi delle scuola comincerà a settembre".

"È interessante capire come ci situiamo a livello nazionale. Come sapete l'indicazione di riaprire è arrivata dal Consiglio Federale, i Cantoni hanno una dose di autonomia e hanno dovuto prendere delle decisioni su come riaprire. La maggioranza dei Cantoni riprenderà a classi intere, un terzo dei Cantoni, tra cui quelli romandi, riprenderanno con metà classe fino a un certo punto, per poi salire a classi intere. Noi siamo l'unico Cantone che da subito ha voluto avere delle norme di protezione maggiori, per un sistema che sia il più sicuro possibile".

"La scuola ha affrontato molte sfide, siamo consapevoli che abbiamo passato un periodo molto duro, sul piano personale abbiamo dovuto preservare la salute e quella dei nostri cari, su quello professionale abbiamo dovuto svolgere i nostri compiti in modo diverso. Le sfide sono state tante, il mondo della scuola ha dovuto ripensare alla programmazione didattica e rinunciare a raggiungere alcuni obiettivi didattici, ha dovuto implementare insegnamento a distanza con nuovi strumenti digitali, ha dovuto contribuire a dare forme di accudimento, ha dovuto mantenere i contatti con le famiglie, soprattutto con quelle più fragili. Ringrazio di cuore i docenti che hanno svolto con impegno e responsabilità i compiti, anche sbagliando ma facendo. Mi permetto di ringraziare direttori, esperti, dirigenti scolastici, Manuele Bertoli, tutto il Consiglio di Stato. Ognuno ha esitato, ha sofferto, ha sbagliato ma ha dato".

"L'emergenza ha costretto tutti a confrontarsi con l'insegnamento a distanza. Il DECS aveva inviato delle indicazioni didattiche, lasciando molta autonomia. Non dimentichiamo che nelle prime settimane i centri di risorse didattiche sono riusciti a allestire tutti i supporti, server, piattaforme, software, insegnamento ai docenti. Stiamo elaborando nuove indicazioni per un insegnamento di tipo misto, che è possibile che dovremo usare anche a settembre. Un bilancio? Non abbiamo dato ma abbiamo commissionato una ricerca sull'insegnamento a distanza. La collaborazione con l'istituto scolastica è stata ritenuta buona o ottima dalla maggior parte delle famiglie".

"Per quanto concerne gli esami di maturità per le scuole medie superiori, non ci sono novità rispetto a quanto è stato riportato dai media".

"Per settembre avremo tre scenari. Si trova il vaccino e si torna alla normalità. C'è un nuovo picco e dobbiamo tornare a insegnare a distanza. Probabilmente dovremmo convivere col virus e quel che abbiamo pensato per le prossime settimane, che andrà perfezionato, potrebbe essere utilizzato a settembre. Anche alle elementari i bambini stanno a casa due giorni e mezzo con compiti, per cui anche per loro si dovrà studiare come fare. Per le medie è diverso, perchè il modello di formazione a distanza è mantenuto. Nelle prossime settimane si dovrà provare e coi vari partner trovare una nuova modalità".

Sisini: "Tutti tranne una sede apriranno"

"Appena decisa la riapertura il DECS ha emanato delle direttive per le scuole scolastiche. Alla scuola dell'infanzia la frequenza non è obbligatoria, alle elementari gli allievi andranno a scuola a metà tempo, se vogliono nell'altra metà possono usufruire dell'accudimento. Per mettere in atto tutto questo direttori, Municipi ecc hanno dovuto riflettere sulla situazione e cercare risposte che potessero dar seguito alle direttive del DECS, un lavoro importante, impegnativo. Lunedì tutte le sedi, a parte un istituto che ha chiesto una deroga, apriranno le scuole. Da un elenco di problematiche si è passati a un elenco di soluzioni per far fronte alle direttive. In questi casi si vede molto bene l'importanza che la scuola ha per il Municipio, per la comunità regionale, infatti tutti cercano di trovare soluzioni e risposte per permettere, per i motivi elencati prima, ai bambini di tornare a scuola".

"Noi abbiamo degli ispettorati scolastici che aiutano e fanno consulenza alle varie realtà regionali, abbiamo instaurato delle collaborazioni col DSS e con l'Ufficio delle Famiglie per coordinare servizi extra-scolastiche e scuola, così come col DI e con lo Stato Maggiore di Condotta. Abbiamo messo a disposizione un help desk dove i Cantoni potessero rivolgersi per presentare le proprie problematiche organizzative e logistiche, per trovare sinergie con sltre istituzioni presenti. Ci saranno dei correttivi ma l'importante era partire".
"La scuola dell'infanzia è facoltativa. In media saranno il 70% dei genitori a mandare i bambini, con punte del 75%".

"Alle elementari non ci sarà più scuola a distanza perchè il docente lavora a tempo pieno, 2 giorni e mezzo con metà sezione e gli altri con il resto dei ragazzi, dunque non ha il tempo di continuare l'insegnamento a distanza. Gli allievi riceveranno le indicazioni per i compiti direttamente dai docenti".

"L'accudimento è stato per lo 0,8% all'inizio, dall'apertura delle attività economiche è raddoppiata e prevediamo che con le aperture dell'11 maggio ci sarà più richiesta. Ci sono problemi legati alla logistica e al personale, per questo ci sarà una collaborazione, dove ci sono centri extra scolastici, famiglie diurne e associazioni, oltre a volontari che si sono messi a disposizione per questo periodo. Sono anche attive delle studentesse operatrici socio-assistenziali che potranno svolgere questo ruolo di accudimento. I docenti delle materie speciali non hanno lezione e sono dunque a disposizione della direzione per riuscire a curare anche aspetti di accudimenti. C'è un servizio di sostegno psicologico, con consulenze anche per i docenti, per affrontare le problematiche che alcuni alunni porteranno".

Zaninelli: "Vi spiego come apriranno le varie sedi"

"L'11 maggio tutte le 36 sedi di scuola media, con 12'300 allievi e 1'500 docenti riapriranno. Le indicazioni date sono quelle già citate e contenute nella direttiva costruita assieme sopratutto con le direzioni. Ritenute le caratteristiche delle diverse sedi, la più piccola con 121 allievi, la più grande con 622, si è data autonomia alla direzioni, che si sono impegnate. La linea generale è un rientro a metà classi per una giornata intera, o mattina e pomeriggio. Ci sono due sedi che hanno potuto inventare due soluzioni particolari, usando due giornate: una sede ha deciso per due giornate, usando la sede della scuola professionale che si trova a fianco. Le ore classi per le medie verranno svolte, riteniamo sia importante incontrare il docente di classe e il docente di sostegno. Si è pensato a un uso diverso degli spazi: si potranno usare la palestra, l'aula magna, un modo diverso di scuola".

"Trovo interessante che in molti hanno lasciato il mercoledì mattina per recupero o incontri per le quarte media, una classe importante perchè vicina a una scelta professionale".

"L'insegnamento a distanza continua. Le famiglie hanno gradito, sono state importanti".
"L'anno scolastico ha il suo valore pieno, la valutazione terrà conto del giudizio di gennaio a cui si aggiungono le indicazioni della scuola a distanza. La scuola non ha mai chiuso e dunque anche per la scuola a distanza il principio che abbiamo dato era di essere pro allievi, con nessuna valutazione di concetti, ma si vedranno impegno, sollecitazioni, partecipazioni. Non ci saranno prove cantonali".

"Le mense ricominciano per 11 sedi, grazie all'aiuto dei trasporti, sia col catering che con la ripresa della mensa. I serviti di trasporto hanno mostrato sensibilità e flessibilità nel venire incontro alle sedi. Abbiamo lavorato soprattutto con le direzioni scolastiche che hanno dovuto preparare un nuovo inizio di anno scolastico, seguendo le stesse pratiche che si svolgono durante le ultime due settimane di agosto, come contattare le famiglie, i docenti, rifare l'orario, far quadrare le presenze. Non voglio dimenticare i docenti, vogliamo sentire la loro opinione attraverso i direttori dei plenum. Voglio salutare i veri protagonisti delle scuole, gli allievi e le allieve: ci sarà una grande emozione per rientrare, per rivedere le loro classi, i loro compagni, per metà o con la classe intera dove c'è spazio. So che sapranno essere prudenti, attenti e costanti nel rispetto delle disposizioni che daranno loro i docenti. Un padre ha scritto a una sede: 'forse termineremo l'anno con delle lacune come insegnamento ma che (...) voi docenti rivedrete dei ragazzi migliori di come li avete lasciati, che sanno cosa è fondamentale e cosa no".

"L'accudimento per le scuole medie è stato molto limitato, davvero poche unità. Vedremo da lunedì in poi se aumentano, ci siamo organizzati anche noi".

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