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Cronaca
08.01.2016 - 10:180
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Colonia, dietro le aggressioni sessuali di Capodanno. Indagini, arresti e polemiche. Stupri in altre città, tra cui Zurigo. L'ipotesi di una regia comune

La testimonianza di un operatore sociale al Corriere della Sera: "Quando ci sono gruppi di soli uomini fatti o ubriachi, non conta da quale Paese arrivino. Sono le donne a farne le spese"

COLONIA – “A sera la piazza tra la stazione e la cattedrale di Colonia è quasi vuota, pochi lampioni a illuminarla mentre i passanti si affrettano sul selciato battuto dalla pioggia e sfilano tra i quattro poliziotti in tenuta antisommossa che presidiano l’ingresso principale ai binari”. È il racconto dell’inviata del Corriere della Sera dalla città tedesca che la notte di Capodanno si è trasformata in un inferno per le donne, che alla stazione, scrive la polizia germanica, “sole o accompagnate hanno dovuto attraversare delle vere e proprie forche caudine formate da masse di uomini pesantemente ubriachi”. 

Nel frattempo alcune vittime sono uscite allo scoperto e hanno raccontato il loro incubo…

“Nella zona della stazione di Colonia – ha dichiarato alla giornalista del Corriere un volontario che lavora con i migranti e chiede di rimanere anonimo - si aggirano bande di giovanissimi che sono arrivati da adolescenti in Europa da Tunisia, Algeria e Marocco, si spostano spesso da un Paese all’altro e vivono di espedienti. È possibile che fossero tra coloro che hanno agito a Capodanno. In generale quando ci sono gruppi di soli uomini fatti o ubriachi, non conta da quale Paese arrivino, facilmente ne fanno le spese le donne. Di solito qui succede a Carnevale, che attira sempre una grossa folla. La polizia lo sa e arriva con gli autobus per arrestarli. A Capodanno però nessuno se lo aspettava”. 

Intanto sono salite a 121 le denunce per abusi e molestie: in tre quarti dei casi, afferma la polizia, si tratta di reati a sfondo sessuale spesso avvenuti in concomitanza con furti o borseggi. Due denunce sono per stupro, le altre per furti o lesioni. Sedici sono i sospetti identificati, in gran parte uomini di origine nordafricana.

Secondo il settimanale Der Spiegel ci sarebbero inoltre 4 fermati: due nordafricani accusati di furto e arrestati già a Capodanno, e altre due persone, in cella da quattro giorni, su cui le autorità non hanno dato informazioni e che sono invece accusate di molestie sessuali.

La polizia assicura adesso di aver messo al lavoro sulle aggressioni ben 80 agenti (una task force chiamata Neujahr, “anno nuovo”), scrive l’inviata del Corriere, “ma dal rapporto interno pubblicato ieri da Der Spiegel e dal quotidiano Bild emerge che gli uomini dispiegati l’ultimo dell’anno erano invece del tutto insufficienti ad affrontare il caos di risse, furti, assalti sessuali alle donne e che le forze presenti non hanno potuto controllare tutti gli avvenimenti, gli assalti e i reati, perché erano troppi contemporaneamente”.

Ma a suscitare polemiche sono anche i particolari che emergono sui presunti aggressori: molte vittime hanno confermato che erano stranieri, all’apparenza immigrati. E persino rifugiati: “Sono siriano, dovete trattarmi amichevolmente, mi ha invitato la Signora Merkel!”, avrebbe detto uno dei sospetti citato in un rapporto di polizia. 

Altri avrebbero strappato i loro permessi di soggiorno di fronte agli agenti: “Non potete farmi niente - avrebbero commentato sprezzanti - domani vado a prendermene uno nuovo”.

altre 70 aggressioni a sfondo sessuale sono state denunciate nella notte di Capodanna ad Amburgo, 12 a Stoccarda, 6 a Zurigo e altre a Helsinki, in Finlandia, dove sono stati denunciati tre stupri nella stazione centrale, dove si erano radunate un migliaio di persone, soprattutto uomini iracheni. I presunti aggressori sono tre rifugiati, che sono stati arrestati. Ma per ora non sembrano essersi legami tra gli avvenimenti verificatisi nelle varie città europee. Anche se, aggiunge la giornalista del Corriere della Sera, potrebbe esserci una regia comune, forse diretta da gruppi xenofobi che avrebbero aizzato gli immigrati “per poi cavalcare l’indignazione causata dagli assalti”.
 

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