La lettera del dottor Josef Emil Brandenberg, presidente della Federazione dei medici che operano nella medicina chirurgica e invasiva (FMCH). Franco Denti: "Sottoscrivo, in Ticino lo abbiamo fatto"
BERNA – Chiudete tutto altrimenti non ci salveremo dalla pandemia! È in sostanza questo il senso dell’appello che il dottor Josef Emil Brandenberg, presidente della Federazione dei medici che operano nella medicina chirurgica e invasiva (FMCH), ha rivolto al Consiglio federale.
L'FMCH, una delle organizzazioni mantello dei medici svizzeri, spiega il presidente, ha invitato i suoi circa 9000 membri ad attuare rigorosamente le regole stabilite dall’Ufficio federale della sanità pubblica. “A causa della scarsa conoscenza scientifica del virus, ma soprattutto alla luce delle osservazioni dell'epidemia in Cina e in Italia, così come delle statistiche attuali, siamo convinti come specialisti che solo misure drastiche possono interrompere la catena di infezione”, si legge nella lettera.
Se non si riuscirà a farlo, i processi, le infrastrutture (letti di terapia intensiva e ventilatori), le risorse (farmaci, materiale) e il personale nei nostri ospedali e ambulatori non potranno più assicurare la cura dei malati, si legge nella lettera inviata nei giorni scorsi al Governo federale.
“Noi come medici al fronte – prosegue il dottor Brandenberg - siamo in grado di valutare la situazione come nessun altro gruppo professionale. Siamo preoccupati e chiediamo al Consiglio federale di attuare immediatamente un rigoroso coprifuoco e la chiusura di tutte le attività che non sono essenziali per i servizi di base”.
“Sottoscrivo pienamente l’appello – commenta a liberatv il dottor Franco Denti, presidente dell’Ordine ticinese dei medici -. In Ticino abbiamo già adottato per fortuna delle misure drastiche simili a quelle che chiede il collega Brandenberg. Ora spero che i molti appelli inviati all’autorità federale abbiano l’effetto sperato. Solo così riusciremo a contenere la pandemia”.