"La politica spesso fa l’errore di avvantaggiare il Ticino della velocità, dimenticandosi dell’altro Ticino - quello dai ritmi lenti - perché lo ritiene meno redditizio o meno interessante"
di Alessandro Corti *
Ogni tanto ho l’impressione che ci sia un Ticino a due velocità. Quello delle città, con i suoi salotti, l’economia che spinge, il turismo galoppante. E un altro Ticino, quello delle valli, con l’agricoltura e le sue difficoltà, l’allevamento, i nuclei fantasmi collegati da strette vie di comunicazione. Questo mi rammarica, perché chi ama questa terra sa che non siamo (soltanto) il cantone della finanza e della modernità, ma anche - e forse soprattutto - il cantone della ruralità, dei piccoli borghi e degli artigiani. La nostra storia attinge in questa realtà e per questo non va accantonata, ma piuttosto valorizzata perché è parte di noi.
La politica spesso fa l’errore di avvantaggiare il Ticino della velocità, dimenticandosi dell’altro Ticino - quello dai ritmi lenti - perché lo ritiene meno redditizio o meno interessante. Un peccato invece, perché il patrimonio celato nelle nostre valli, nelle nostre montagne è molto ricco, e grazie a chi ne ha riconosciuto il valore ancora oggi è possibile apprezzare piccoli tesori come il formaggio delle alpi, per esempio. Senza alpigiani nessuno si prenderebbe cura di quelle zone discoste, con conseguenze naturalistiche inimmaginabili. E poi ci sono i rustici e le costruzioni caratteristiche delle zone periferiche, spesso poco considerati.
Per fortuna però qualcuno sensibile a queste situazioni c’è: è Fabio Regazzi, oggi in corsa per la Camera Alta. Con le sue proposte concrete a favore di questo Ticino ha potuto fare molto negli ultimi anni in Consiglio nazionale, tanto che ora merita di passare agli Stati, dove il suo peso politico potrà fare la differenza anche per il Ticino. Tra le sue proposte, c’è per esempio l’allentamento delle norme per la riattazione dei rustici, finora troppo severe, la salvaguarda delle nostre tradizioni rurali e storiche e, ancora, le proposte per il contenimento dei branchi di lupi. Regazzi è un politico che fa. È attento e obiettivo, tramite il dialogo è in grado di creare consenso e proporre soluzioni condivise. Merita di essere eletto al Consiglio degli Stati, con lui il Ticino potrebbe finalmente viaggiare a una sola velocità.
* direttore Caseificio del Gottardo