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A tutto Altafini: "Io core 'ngrato? Ferito dall'offesa. Nessuno mi ha mai chiesto di restare. A Chiasso bellissimi ricordi"
La leggenda del calcio si racconta al Salotto del calcio regionale: "Ho un grande rimpianto nella mia carriera. Ecco quale"

CHIASSO – José Altafini, leggenda del calcio internazionale, è tornato a Chiasso a distanza di anni. Lì, nel paese di confine, ha scritto le ultime pagine di una carriera formidabile, costellata di successi e reti indimenticabili. Oggi 83enne, Altafini detiene tuttora alcuni record imbattuti nel mondo del calcio.

L'ex calciatore di Milan, Juventus, Napoli, Chiasso – vincitore anche di una Coppa del Mondo con il Brasile – si è raccontato a 360° al 'Salotto del calcio regionale', la trasmissione dedicata al calcio regionale. In compagnia di Riccardo Vassalli e Flavio Monticelli (con Margatv alla regia), Altafini ha raccontato inediti spaccati della sua lunga carriera. 

"C'è un rimpianto nella mia carriera? Sì, quello che quando sono venuto in Italia mi hanno 'tolto' il soprannome di Mazzola. Io ne andavo veramente orgoglioso", ha detto lo storico capocannoniere di Serie A. 

Altafini ha raccontato anche come ha vissuto il suo passaggio dal Napoli alla Juventus. Un trasferimento contestato dai tifosi napoletani, che diedero il via alla famosa offesa 'Altafini core n'grato'. "Mi ferìi. Avevo un contratto a gettoni con il Napoli. A fine stagione mi chiamarono cinque squadre (Roma, Sampdoria, Fiorentina, Juventus e Milan). A Napoli nessuno mi ha mai chiesto di restare. Non mi hanno mai offerto nemmeno una banana per rimanere. Io ho fatto semplicemente il mio lavoro".

Di seguito il link per vedere la puntata integralmente.

 

 

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