(KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay)
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22.06.2018 - 16:490
Aggiornamento: 13.07.2018 - 15:11

Tito Tarchini avverte la Nazionale: "Svizzera, occhio a Milinkovic-Savic. Sarà lui l'uomo da fermare. E in caso di vittoria è meglio evitare calcoli speculatori"

Intervista al capitano dell'AC Bellinzona, opinionista per i Mondiali in Russia alla RSI. "Serbia squadra tosta, mi aspetto una squadra più propositiva rispetto al match con il Brasile"

BELLINZONA – Dopo l'ottimo pareggio ottenuto al debutto del Mondiale in Russia contro il più quotato Brasile, la Nazionale Svizzera di Vladimir Pektovic è pronta ad affrontare la seconda sfida del girone che vedrà il ticinese Behrami e compagni affrontare la Serbia allenata da Mladen Krstajic.

Una partita diversa dalle altre. E non può essere altrimenti. Perché una vittoria dei balcanici, già a tre punti dopo l'esordio vincente contro la Costa Rica, potrebbe complicare notevolmente il passaggio agli ottavi di finale dei rossocrociati, costretti in tal caso a fare la corsa alla qualificazione contro i brasiliani, freschi di vittoria contro la Costa Rica.

Se all’importanza della sfida di questa sera ci aggiungiamo anche il fatto che per tanti protagonisti in campo si tratta di un vero e proprio "derby", ecco che allora, quella di Kaliningrad, diventa una sfida nella sfida.

Già, perché i giocatori elvetici di origini kosovare (Behrami, Xhaka e Shaqiri) sentono la partita più di altri, così come i calciatori serbi con passaporto svizzero (Veljkovic e Prijovic).

Per il capitano del Bellinzona Tito Tarchini – opinionista alla RSI per i mondiali – si tratta di "banalità che con il calcio giocato centra poco". "La Svizzera – dice a Liberatv Tarchini – deve pensare soltanto al campo perché l'incontro con la Serbia non sarà facile da giocare".

"Loro sono una squadra fortissima che fa della forza fisica il proprio punto di forza". Ma attenzione, perché la selezione serba non è la classica squadra che sa usare solo il fisico.

"Niente affatto. Hanno ottime individualità tecniche e sono forti anche tatticamente". "Hanno iniziato a lavorare bene con i giovani già qualche anno fa, vincendo tanto con le nazionali giovanili. Ora quei giocatori sono tutti nella rosa attuale e a loro si aggiungono un paio di elementi d'esperienza come Kolarov e Matic".

L'analisi dell'ex giocatore di Lugano, Yverdon, Chiasso e Zurigo si concentra principalmente su Milinkovic-Savic. "È un giocatore fortissimo, che ha il talento per fare grandi cose in carriera. È bravissimo a inserirsi negli spazi e in più vanta un'ottima visione di gioco abbinata a una struttura muscolare notevole. Sarà lui l'uomo da fermare...".

"La Svizzera – continua Tito Tarchini – sicuramente metterà in campo tutto quello che ha. Mi aspetto una formazione più propositiva rispetto a quanto fatto vedere nel match con il Brasile, ma in quel caso si è trattato di una scelta tattica"

Una vittoria contro la Serbia spianerebbe la strada verso la qualificazione agli elvetici, che mercoledì 27 giugno incontreranno la Costa Rica per il terzo e ultimo match dei gironi.

"Dal calcio – conclude l'esperto difensore – ho imparato che non bisogna mai dare nulla per scontato. In caso di vittoria contro la Serbia non bisogna cominciare a fare calcoli speculatori per arrivare primi o secondi nel girone al fine di evitare la Germania agli ottavi. Bisogna giocarle tutte per vincerle, contro chiunque. D'altronde, anche il Messico ha sorprendentemente battuto la Germania...".

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