Vi proponiamo l'intervista, diffusa da Radio Fiume Ticino, al ventenne del Bellinzonese che ha denunciato tre agenti della Polcom di Lugano. In una nota il Comando spiega l'accaduto e scrive: "Siamo preoccupati per le minacce violente su Facebook"
BELLINZONA - La voce è tranquilla, quella di chi ha avuto tempo per riflettere su quanto accaduto, ma che allo stesso appare decisa come quella di chi ha ancora tanta rabbia in corpo. La rabbia per essere stato vittima di violenza fisica e verbale a sfondo razzista.
La voce è quella del ventenne del Bellinzonese che ha raccontato di essere stato insultato pesantemente per il colore della sua pelle dagli agenti della Polcom di Lugano. Agenti che si sarebbero resi protagonisti, prima a Molino Nuovo poi in centrale, di violenza fisica sul giovane durante il suo fermo nella notte tra lunedì e martedì scorsi. Dopo la segnalazione alla stampa da parte della sezione luganese del Partito comunista che denuncia "l'ennesimo caso di violenza a opera di poliziotti", e dopo le parole del comandante Roberto Torrente che ha garantito massima chiarezza sul caso, vi proponiamo l'intervista realizzata dai colleghi di Radio Fiume Ticino alla vittima.
E nel pomeriggio è giunta la presa di posizione della Polizia comunale di Lugano, che pubblichiamo integralmente.
"Il Comando della Polizia Città di Lugano, preso atto della segnalazione fatta da un cittadino su di un noto Social Network (FaceBook, ndr), secondo il quale lo stesso sarebbe stato oggetto di un intervento di polizia, da lui ritenuto sproporzionato alle circostanze; considerato come a seguito di quanto sopra, nella segnalazione si incita inoltre un numero indefinito di persone a partecipare ad una manifestazione contro la polizia sabato prossimo, nonché preso atto delle prime notizie online riportate da alcuni media al riguardo, ha immediatamente provveduto a svolgere degli accertamenti interni sul caso.
Dagli stessi ed impregiudicata l'eventuale competenza dell'Autorità giudiziaria, si ritiene importante fare le seguenti precisazioni: Martedì 6 novembre alle ore 00:50, nell'ambito di un controllo di polizia, sono stati fermati e controllati, in Via Trevano, due cittadini svizzeri, residenti in Ticino, ed un cittadino italiano; tutti maggiorenni.
Il fermo, avvenuto dopo l'inseguimento e le ricerche in luogo, è stato effettuato in particolare in relazione al comportamento sospetto dei tre giovani, i quali alla vista della pattuglia di polizia si sarebbero dati alla fuga. Durante il fermo, è stata rinvenuta della sostanza stupefacente in loco (cannabis), sia a terra, sia sul cittadino italiano.
Onde chiarire la posizione dei tre fermati, si è reso necessario il loro trasferimento presso il posto di polizia. Durante questa fase, si conferma che, in particolare nei confronti di uno dei due cittadini svizzeri, si sarebbe reso necessario l'uso di mezzi coercitivi. I due cittadini svizzeri, dopo gli accertamenti di polizia, sono stati rilasciati alle ore 02:10, mentre il cittadino italiano è stato rilasciato alle ore 02:50.
Aldilà degli accertamenti che verranno ora esperiti in sede d'inchiesta, il Comando della Polizia Città di Lugano è particolarmente preoccupato per il tenore delle affermazioni e le esplicite minacce contenute nelle dichiarazioni pubbliche rilasciate sul ricordato Social Network, e s'interroga sulla legalità di simili interventi. Ciò in particolare in relazione alla tutela della sicurezza e pace pubbliche, delle Istituzioni e non da ultimo all'incolumità dei propri agenti di polizia".