Sono state scattate nei giorni scorsi da un guardiacaccia in alta Vallemaggia, nella regione del Sambuco. Guarda anche la lince fotografata in Leventina nel 2006, quando il Dipartimento convocò una conferenza stampa
LAVIZZARA – Ecco, in esclusiva per liberatv.ch, le fotografie delle impronte della lince, di cui abbiamo riferito ieri. Le ha scattate nei giorni scorsi un guardiacaccia, Maurilio Garbani Nerini, nella zona dell'alpe Alpigia (nel comune di Lavizzara) a una quota di circa 1'800 metri.
La prova inequivocabile della presenza sulle montagne ticinesi di almeno un esemplare del grosso felino. Una presenza che non deve preoccupare gli allevatori, in quanto la lince caccia prevalentemente animali selvatici, in particolare caprioli e camosci. Il passaggio della lince è stato documentato nella regione del Sambuco, sul versante opposto del lago Mognola.
Sei anni fa una lince era stata immortalata da una “trappola fotografica” in Leventina. La foto è visibile nella galleria fotografica all’interno di questo articolo. In allegato, anche un bellissimo video tratto da youtube e girato in Norvegia.
Qui sotto, infine, il comunicato con cui il Dipartimento del territorio convocò nel 2006 una conferenza stampa per informare sulla presenza della lince in Leventina.
“La lince è un animale schivo e molto legato alla foresta, quindi difficile da osservare nelle nostre valli, che hanno una topografia impervia e una forte copertura boschiva. La specie è riconoscibile per l'assenza quasi totale della coda, che misura solo 20-25 cm, e per i ciuffi di pelo “a pennello” sulla punta delle orecchie. Un adulto pesa dai 17 ai 26 kg, con i maschi leggermente più pesanti delle femmine.
La lince è assolutamente innocua per l’uomo. Pertanto, adulti e bambini, escursionisti, cercatori di funghi e cacciatori, non hanno nulla da temere. La specie è severamente protetta dalla legislazione federale in materia di caccia e protezione dei mammiferi.
Nei rari casi di predazione comprovata di animali domestici (capre o pecore) i proprietari vengono integralmente risarciti dallo Stato per il tramite dell’Ufficio della caccia e della pesca. Finora v’è stato un solo caso di risarcimento per un agnello, nel 2003 in Leventina. L’alimentazione della lince è composta per quasi il 90% di caprioli e camosci, ma nella sua dieta sono state trovate anche altre specie (volpi, lepri, ecc.), che vengono però predate solo occasionalmente, come è il caso anche per gli animali domestici.
Le prede vengono cacciate mediante appostamento e la lince non insegue la sua preda in caso di fallita aggressione. Le prime segnalazioni di lince in Ticino risalgono al 1992 in Leventina. In seguito, quasi ogni anno si sono avute alcune segnalazioni ma solo in rari casi queste hanno potuto essere comprovate o verificate: osservazioni sporadiche attendibili sono state fatte in alta Valle Maggia, in Valle Verzasca e in Riviera. Solo dalla Leventina, dal 2000, arrivano regolarmente segnalazioni sicure, prevalentemente dalla parte bassa della valle.
In Svizzera la lince era scomparsa (l’ultimo avvistamento risaliva al 1909) ed è poi stata reintrodotta nella prima metà degli anni ’70 con i primi due individui liberati nel Canton Obwaldo nel 1971.
A questi hanno fatto seguito altre immissioni in vari Cantoni svizzeri. Per contro, in Ticino non sono mai state liberate delle linci e dunque la loro presenza è frutto di immigrazione spontanea dai Cantoni confinanti in particolare Grigioni o Vallese”.