Tre centri estetici sotto inchiesta. Coinvolti 450 clienti che rischiano un decreto d'accusa. Il maxi raggiro a danno delle principali casse malati
LUGANO – Massaggi, fatture false, casse malati etre procedimenti aperti nei confronti di altrettanti titolari di centri estetici del Cantone tra il 2011 e il 2012.
È una maxi truffa quella raccontata stamane dal Corriere del Ticino. Maxi soprattutto per l’importo: gli inquirenti ipotizzano possa raggiungere il milione e mezzo di franchi, attraverso fatture false ai danni delle principali casse malati.
Consapevoli o inconsapevoli, scrive sempre il CdT, sono coinvolti tra i 400 e i 450 clienti che rischiano ora un decreto d’accusa per truffa.
Il meccanismo più frequente della malversazione è piuttosto semplice. I clienti dei tre centri finiti sotto inchiesta ricevevano una prestazione che avrebbero dovuto pagarsi di tasca propria, come ad esempio cure di bellezza o massaggi. Invece, attraverso una fattura falsa veniva indicata una prestazione riconosciuta dall’assicurazione complementare e dunque scaricata sulle casse malati.
Questi altri esempi citati dal Corriere: fatture retrodatate per sfruttare una complementare non ancora utilizzata (in alcuni casi il rimborso può andare in dietro fino a due anni). Oppure, non avendo tutti una complementare, ecco che sulle richieste di rimborso compariva il nome di un parente che invece poteva beneficiare del rimborso.