Monta la polemica sull'uscita del municipale socialista. Ma l'ex sindaco gli dà ragione
LUGANO - Tutti contro Raoul Ghisletta. Il sindaco di Lugano, Michele Foletti, che lo ha definito inadeguato a fare il municipale, il gruppo leghista in Consiglio comunale, che gli ha dato, in sostanza, dello “scappato da casa”, il vicesindaco Roberto Badaracco, che lo ha rimproverato ai microfoni di TeleTicino: “È un peccato che sia uscito con questa nota stampa senza parlarcene, ha dato fastidio a tutti i colleghi”.
Nel mirino, l'uscita di Ghisletta che ieri, con una nota stampa, ha parlato della possibilità di vendere l'Ail Arena – il futuro stadio, per intenderci - all'Fc Lugano per dare la possibilità alla Città “di avere più agio nella politica degli investimenti a favore dei bisogni della popolazione luganese”. Perché se negli anni scorsi la società era in difficoltà finanziarie, oggi è nelle mani dello statunitense Joe Mansueto che sta investendo 650 milioni in uno stadio in America. Un miliardario, annota Ghisletta su Facebook, “che per lo stadio vuole pagare solo il canone miserevole di 400'000 franchi annui per l’uso esclusivo dell’Arena Sportiva che è stata realizzata con i soldi dei contribuenti luganesi (114 milioni tetto dei costi)”.
Tutti contro il municipale socialista, dunque. Compreso il Football Club Lugano, che ha diramato una nota ufficiale dando la parola a Martin Blaser, vicepresidente e delegato del Consiglio d’amministrazione: “Per noi è molto importante, in questo contesto, stroncare sul nascere qualsiasi tipo di speculazione. Dal 18 agosto 2021 abbiamo sempre ribadito, anche pubblicamente, che Joe Mansueto non ha alcun interesse all’acquisto dell’Arena Sportiva/AIL Arena (…). Ci siamo sempre attenuti ai ruoli definiti in modo molto chiaro (Città di Lugano/proprietaria, HRS Real Estate AG/impresa generale e F.C. Lugano SA/locatario), e continueremo a farlo anche in futuro”.
Tutti contro Ghisletta, dunque, a parte l’ex sindaco di Lugano, Giorgio Giudici: “Un palazzetto dello sport è un’opera nell’interesse della collettività e delle società sportive che operano a favore dei giovani. È quindi corretto che sia la Città a finanziarlo. Uno stadio invece no: è e sarà uno spazio vuoto da riempire – dichiara a liberatv -. Per una volta devo dunque dare ragione a Raoul Ghisletta, anche se ormai è tardi per cambiare gli accordi. Secondo me lo stadio dovevano costruirlo i privati e sarebbe così toccato all’FC Lugano gestirlo anche e soprattutto al di fuori del calendario sportivo”.