CRONACA
Bar Corona: il Consiglio parrocchiale dà l'ultimatum al Municipio di Lugano
Nuovo capitolo della vertenza a luci rosse. La parrocchia scrive all'Esecutivo: "O ci rispondete entro il 5 luglio o ricorriamo al Consiglio di Stato"

LUGANO - Il Consiglio parrocchiale di Pambio Noranco dà l'ultimatum al Municipio di Lugano sull'annosa vertenza a luci rosse  che vede contrapposta la parrocchia al Bar Corona: "Vi informiamo che in mancanza di una qualsivoglia informazione scritta da parte del Municipio, sarà presenta­to senza ulteriore avviso un ricorso per denegata giustizia al Consiglio di Stato il giorno di venerdì 5 luglio 2013 alle ore 18". Ne dà notizia questa mattina il Corriere del Ticino. 

Lo scontro tra il Consiglio Parrocchiale e i gestori del locale, lo scorso febbraio aveva portato a un'opposizione da parte della par­rocchia stessa alla concessione del permesso edilizio per un cambiamen­to di destinazione ("da alloggio a casa d'appuntamenti"). Ma da allura tutto tace, nessuna decisione, neppure sul piano formale. Da qui si spiega la nuova "minaccia" al Municipio.

Fra i problemi segnalati nell'opposizione di febbraio, la parrocchia, appoggiandosi ai rapporti della polizia, scriveva di "continue turbative dell'ordine pub­blico e danneggiamenti". Vi è poi la questione legata al traffico: "L'autorizzazione a casa d'appunta­menti comporterebbe un aumento delle immissioni (materiali - foniche e luminose - e immateriali derivanti dall'esercizio della prostituzione) ri­spetto a un uso (attualmente autoriz­zato) di alloggio, già solo per l'au­mento di traffico di veicoli che usu­fruirebbero delle prestazioni (com­merciali) della prostituzione", si legge nel testo dell'opposizione ripresa dal CdT. Infine, la questione dei parcheggi: "Atteso che il Corona ospite­rebbe fino a 30 professioniste del ses­so che svolgono il mestiere autono­mamente, ciò significa che esiste og­gi, nell'ipotesi più favorevole all'i­stante, a malapena un posteggio per quattro prostitute. Ora, notoriamente i clienti che frequentano simili locali, vogliono passare nell'anonimato, usufruire della prestazione e andarsene possibilmente ‘all'inglese'. La manifesta inadeguatezza del luogo per un uso di casa di appuntamenti (a fini chiaramente commerciali) è con­fermato dall'attuale situazione. I clienti parcheggiano in ogni dove, tanto che su suolo comunale è instal­lato un posteggiatore/buttafuori/ agente privato, che dirige ed indica alle automobili dei clienti dove sosta­re prima di raggiungere la tanto ago­gnata prestazione sessuale".

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