L'ex Re Rabadan interviene nella polemica sulle limitazioni imposte alle manifestazioni a Bellinzona: "Per colpa di pochi a Bellinzona la notte si spegnerà"
BELLINZONA - C'è qualcuno che Bellinzona la conosce bene, che conosce vizi e virtù degli abitanti della capitale. Per tutti è stato per anni Re Dantun, il sovrano del Rabadan, all'anagrafe Dante Pesciallo. Uno che oltre al carnevale è stato attivo nell'organizzazione della Bacchica e di altre iniziative che animano il centro storico. A lui abbiamo chiesto un parere sul malcontento che sta crescendo nei confronti delle limitazioni imposte alle manifestazioni. L'ultima in ordine di tempo riguarda la festa della vendemmia.
Su quest'ultima manifestazione si è rinvigorito il fuoco della polemica. Su Facebook il gruppo "A voi che state uccidendo Bellinzona, avete rotto" ha raccolto in poco più di un giorno oltre 3'000 adesioni. Nel mirino sia il Municipio (ieri anche il sindacato degli studenti SISA ha preso posizione definendo il sindaco Mario Branda "Demolition Man"), sia l'Associazione degli abitanti del centro storico (ADICS) che è riuscita a far imporre la chiusura alle 24 delle manifestazioni legate alla Bacchica 2013, così come indicato da una decisione in merito del Consiglio di Stato. Risultato: la schiera di chi ritiene Bellinzona una città ormai morta si è ulteriormente ingrossata.
Torniamo quindi a Dante Pesciallo al quale abbiamo chiesto un parere sull'argomento che sta facendo discutere tutti i bellinzonesi.
"Mi viene in mente Winston Churchill che diceva: "Se due persone fumano sotto il cartello 'vietato fumare' gli fai la multa, se venti persone fumano sotto il cartello 'vietato fumare' chiedi loro di spostarsi, se duecento persone fumano sotto il cartello 'vietato fumare' togli il cartello". Abbiamo un paese fatto di leggi che fra un po' ci vieteranno di respirare. Spero di sbagliarmi, qualcuno forse mi darà del matto, ma andrà a finire che a Bellinzona ci saranno solo feste diurne".
Addirittura?
"Certo, E sarà così anche per il Rabadan. Andrà a finire che il carnevale si farà a Lodrino, in zona aeroporto. Succederà quello che è successo per l'Oktober Fest a Monaco che ora si svolge solo di giorno. Le feste di notte a Bellinzona non ci saranno più, e tutto questo è triste".
Di chi è la colpa?
"Come spesso accade tutto per colpa di pochissimi. Chi va ad abitare in centro a Bellinzona lo sa prima dove va. Si accorge che magari sotto casa c'é un bar".
Ma il Municipio di Bellinzona potrebbe fare di più per dare retta anche alla maggioranza?
"Il Municipio è legato alle decisioni del Cantone e può fare poco. Certo che questa situazione politicamente non è vantaggiosa per chi deve decidere, e d'altra parte magari ci sarà qualcuno che la cavalcherà. Il punto è un altro".
Quale?
"Sono i bellinzonesi stessi, capaci di essere attratti dagli eccessi, come durante il carnevale, ma anche di essere i primi ad essere infastiditi. Nel centro storico poi c'è gente che si impunta e magari sono i primi a lamentarsi che a Bellinzona non sa fa mai nulla. Da noi certe cose sono amplificate. Anche in altre città ci sono problemi simili, ma mai nessun abitante del centro di Locarno si è mai sognato di far chiudere prima Moon and Stars o il Festival. Pensando a Churchill, spero vivamente che ci sia qualcuno disposto a togliere il cartello di divieto. Ma ripeto: temo che la notte a Bellinzona si spegnerà, canevale compreso. Avremo un Rabadan fatto solo di cortei pomeridiani e poi tutti a casa".
ItaCa