CRONACA
"Moriremo...ma non di sete!": il motto del popolo del Tappo che brinda, si diverte e fa del bene
Intervista a Guglielmo Bianchi presidente del club che conta ormai 2'000 iscritti: in dieci anni di attività devoluti in il beneficenza più di 340mila franchi

MENDRISIO – Dopo il successo dell’anno scorso, torna la manifestazione “Il Tappo alle Cantine”. Sabato 7 settembre quindi dalle 16 fino a mezzanotte per la Via alle Cantine a Mendrisio sarà possibile bere un buon bicchiere degustando prodotti della regione, il tutto accompagnato dalle note della nostra tradizione.

“Val davvero la pena passare, anche solo per bere un bicchiere di vino, perché sarà una giornata decisamente interessante e si fa anche del bene.” Lo assicura Guglielmo Bianchi, presidente del Club del Tappo, l’associazione a scopo benefico organizzatrice dell’evento a cui sono iscritte quasi duemila persone. Negli oltre dieci anni di attività il club ha devoluto il beneficenza più di 340mila franchi ad associazioni regionali che operano per il territorio e non ed è sempre alla ricerca di nuovi progetti da sostenere. "Moriremo...ma non di sete!", il motto goliardico del popolo del Tappo iscritto sulla tessera di ogni socio.

Bianchi, cosa dobbiamo aspettarci quindi se passiamo da Mendrisio?
“L’esperienza ci dice che sarà una festa molto bella. L’anno scorso sono arrivate alle Cantine per l’occasione millecinquecento persone. Quest’anno ci saranno diciotto cantine private aperte e collaborando coi grotti si potranno anche degustare prodotti tipici del Mendrisiotto e del Ticino. In questo modo apriamo al pubblico tutta la via delle Cantine, o meglio, chiudiamo la via alle macchine per aprirla alle persone. Ci sarà poi anche gruppi dal vivo e quindi il tutto sarà accompagnato da musica folkloristica.”

La vostra appunto è un’organizzazione a scopo benefico. Ma come nasce e cosa fate?
“È nata da una decina di anni, dall’idea di un gruppo di nostri amici tra cui Matteo Zannoni che ne è stato il presidente fino a due anni fa. Alla base c’era la voglia di ritrovarsi e fare qualcosa di buono, così nel 2001 è nato il Club del Tappo che consiste proprio nell’organizzare eventi, feste e aperitivi allo scopo di donare tutto il ricavato, spese escluse, in beneficenza. Diciamo che il tutto è nato per caso ed è poi cresciuto esponenzialmente. Ma è una cosa che portiamo avanti col cuore perché tutto va in beneficienza, senza nessun ritorno per noi. Organizziamo quattro feste all’anno e ai nostri eventi arrivano sempre più di un migliaio di persone. Perciò anche a livello organizzativo è diventato molto impegnativo. Ma lo facciamo volentieri perché innanzitutto siamo un gruppo che si conosce da anni e a cui piace stare insieme… e fare del bene è sempre piacevole. L’organizzazione di questi eventi poi è importantissima. Tramite le donazioni private annuali dei membri del club otteniamo circa dieci mila franchi, che è solo la minima parte della somma da devolvere a nostra disposizione. Il novanta percento di quello che diamo in beneficenza lo otteniamo proprio grazie alle feste.”

E come scegliete i progetti da finanziare?
“Le associazioni si propongono direttamente a noi tramite un formulario disponibile sul nostro sito. Oppure riescono a venire in contatto col club tramite il passaparola: amici o membri del club che ci mettono a conoscenza dei vari casi. Ma abbiamo anche una persona del comitato che si occupa direttamente di trovare associazioni che hanno bisogno. Devo dire infatti che non è sempre facilissimo trovare le organizzazioni. Spesso ci ritroviamo nella situazione di avere i soldi sul conto ma non aver richieste e dobbiamo quindi fare noi una ricerca più approfondita per trovare dei progetti da finanziare. Ecco, quello che speriamo è che le associazioni si facciano un po’ più avanti e trovino il coraggio di proporsi anche se si tratta di piccole cifre.”

Ma avete dei criteri di scelta particolari?
“Principalmente cerchiamo di sostenere solo associazioni che hanno base in Ticino, poi possono lavorare sia nel Cantone, che in Svizzera o nel mondo. Altro criterio è che non abbiano già una sovvenzione cantonale o federale, che sia quindi qualcuno che ha bisogno realmente un aiuto. Per il resto noi rispondiamo positivamente praticamente a tutte le richieste. Insomma, per piccole come grandi cifre, non c’è da temere a farsi avanti, perché siamo aperti a qualunque richiesta.”

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