Ma Elio Brunetti, legale del peruviano, ex re della movida, condannato in maggio a tre anni alle Criminali, ha ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione amministrativa
LUGANO – Per l’Ufficio cantonale della migrazione Hector Bravo Moron, detto Tito, 46 anni, va espluso dalla Svizzera. L’ex re della movida luganese fu condannato il 29 maggio scorso dall’allora giudice Claudio Zali a 3 anni di detenzione per i reati di truffa e amministrazione infedele.
Con lui a processo andò l'altro protagonista del cosiddetto Nyxgate, dal nome della discoteca del Casinò di Lugano: l’ex direttore marketing del Casinò di Lugano, Paolo Guarnieri, condannato a 2 anni e 3 mesi.
In considerazione dei mesi di detenzione già espiati, i due imputati vennero immediatamente scarcerati. Ma se Guarnieri, che in Ticino non aveva alcun legame, è tornato in Italia, Moron, che è di nazionalità peruviana, si trova confrontato ora con il rischio di dover lasciare per sempre la Svizzera.
Il suo legale, Elio Brunetti, ha ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione dell’Ufficio migrazione, il quale, richiamata la sentenza penale, si è limitato a decretare l’espulsione amministrativa di Moron con termine la fine di quest’anno.
L’avvocato è fiducioso, alla luce di alcune sentenze del Tribunale federale che hanno annullato decisioni di espulsione anche nei confronti di persone che hanno commesso reati più gravi di quelli per cui è stato condannato Moron. Secondo Brunetti, il peruviano ha dalla sua anche la mancanza di legami con la sua vecchia patria: è in Ticino dal 1984, e in Ticino ha amici e famiglia. Ovviamente il ricorso ha sospeso la decisione di espulsione, che diventerà effettiva solo quando ci sarà una sentenza definitiva.
Nell'attesa di conoscere la sua sorte, Tito Bravo è tornato a frequentare la movida luganse: sul suo profilo Facebook appare con una spada in mano (di quelle per decollare le bottiglie) nel nuovo locale Cristal (dal nome del noto champagne), recentemente inaugurato in sua presenza.
emmebi