L'eccezionale fotografia è stata scattata poche settimane fa da una fotocamera trappola piazzata lungo un sentiero a due passi dalle Bolle dalla biologa Sissi Gandolla
MAGADINO – C’è la prova fotografica: un lupo si aggira nella regione del Gambarogno, spingendosi fino in pianura. A pochi metri dai paesi. Lo dimostra una foto eccezionale scattata a inizio dicembre da una camera fissa installata lungo il sentiero che costeggia la strada cantonale, in territorio di Magadino, a due passi dalle “bolle”. Una foto che liberatv pubblica oggi in esclusiva.
L’apparecchio, piazzato dalla biologa Sissi Gandolla per conto della Fondazione Bolle di Magadino, ha immortalato il carnivoro mentre si aggirava di notte nel bosco in cerca di cibo. E quel lupo ha già un nome in codice: M41.
La biologa racconta di avere installato la "fotocamera trappola" lungo un sentiero molto battuto, anche da gente che porta a spasso i cani. La foto conferma quanto l’Ufficio caccia e pesca ha accertato in seguito a una predazione avvenuta il 25 novembre in una fattoria del Piano: quella mattina un lupo ha sbranato tre ovini (pecore e agnelli) e ne ha feriti due, una delle quali ha poi dovuto essere soppressa. In serata il lupo ha colpito ancora, seminando il panico nel gregge. L’attacco è andato a vuoto, ma tre pecore sono state investite dalle auto di passaggio.
Queste sono le cifre ufficiali. La conferma che si trattava di un lupo e non di cani sfuggiti al controllo è giunta poche settimane fa dalle analisi sul DNA. La foto è stata scattata un paio di settimane dopo la predazione. E tra i cacciatori c’è chi sostiene di aver visto ancora recentemente tracce del passaggio del lupo tra Quartino e Gudo.
Insomma, se a Cerentino la popolazione si preoccupa per il lupo che si avvicina alle abitazioni, ora c’è la prova che un predatore si è aggirato nelle scorse settimane addirittura in pianura, tra il Piano di Magadino e il Gambarogno. Non è ancora chiaro se si tratti di un maschio o di una femmina. Ma è certo che il lupo di Magadino non è quello che ha fatto strage in alta Vallemaggia, sbranando complessivamente 24 ovini di sette allevatori diversi, e al quale è stata attribuita la sigla M44.
Alcuni cacciatori sostengono anche di aver trovato recentemente nella neve orme di lupo sui monti di Brissago, in una zona poco battuta. Ma in questo caso non c’è certezza assoluta che si tratti di un predatore. Come non c’è certezza sul numero dei lupi che attualmente popolano il territorio ticinese. Si ha conferma di almeno quattro esemplari diversi, compreso quello di Magadino. Si parla di un probabile quinto lupo. Ma questi sono solo i carnivori che si sono finora “manifestati” predando le greggi.
emmebi