CRONACA
Lex Fox Town: poco entusiasmo e molte opinioni critiche
Scarso appoggio nel corso della consultazione sulla mozione, presentata dal consigliere agli Stati Fabio Abate, che vorrebbe l'apertura domenicale dei centri commerciali nelle regioni turistiche o di confine

BERNA - L'apertura domenicale dei centri commerciali nelle regioni turistiche o di confine ha trovato scarso appoggio nella consultazione aperta da Berna e conclusasi oggi: persino la Federazione svizzera del turismo (FST) si dice scettica sulla proposta revisione dell'Ordinanza 2 concernente la legge sul lavoro (OLL2, art. 25), frutto di una mozione del "senatore" ticinese Fabio Abate e soprannominata anche Lex FoxTown, dal nome dell'"outlet" di Mendrisio.

La FST ammette che in Svizzera si registra una forte crescita del numero di ospiti, essenzialmente facoltosi, con un elevato consumo di articoli di lusso. Saluta dunque la volontà di meglio adattare i mezzi del settore turistico di fronte a questa clientela. A suo avviso non si devono tuttavia creare ineguaglianze: potrebbero infatti approfittare delle domeniche solo alcuni grandi centri commerciali - purché propongano articoli di lusso e la loro clientela sia innanzitutto straniera - mentre i piccoli negozi nelle località turistiche dovrebbero rimanere chiusi.

Ora, rileva la FST, sono proprio questi negozietti a contribuire allo charme tanto vantato da molte destinazioni turistiche elvetiche. Inoltre, con il progetto di revisione proposto, si continuerebbe a non avere un'armonizzazione delle ore di apertura a livello nazionale, cosa che andrebbe nel senso del turismo internazionale, sottolinea la Federazione.

La revisione trova invece un appoggio senza riserve da parte dell'Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam). Il progetto - afferma l'associazione delle piccole e medie imprese - è un contributo essenziale alla deregolamentazione, che tiene conto dei profondi mutamenti nel settore turistico. L'Usam esorta la Segreteria di stato dell'economia (SECO) a interpretare l'espressione "centro commerciale" nel suo senso più ampio e ad autorizzare dunque anche l'apertura dei negozi situati nelle immediate vicinanze.

Il Canton Grigioni va oltre e auspica che l'allentamento sia applicato non soltanto ai centri commerciali, ma a tutti i negozi di una regione turistica. Lo shopping è oggi uno dei motivi principali di un viaggio in Svizzera e questa attività è considerata un'esperienza in sé, sostiene il governo retico.

La critica più virulenta, com'era da aspettarsi, viene dai sindacati. Unia chiede al Consiglio federale di archiviare senza darle seguito la mozione del consigliere agli Stati Abate (PLR) che vuole sopprimere il divieto di lavoro domenicale nei centri commerciali destinati al turismo degli acquisti. Il "senatore" ticinese aveva presentato la sua mozione due settimane dopo che il Cantone aveva ingiunto al FoxTown di Mendrisio di chiudere la domenica.

Il fatto che la liberalizzazione possa farsi con una modifica d'ordinanza, non attaccabile con un referendum, scandalizza la sinistra e i sindacati. Unia ha peraltro commissionato un parere giuridico all'università di Neuchâtel, secondo il quale la mozione Abate richiede al minimo una modifica di legge. Travail.Suisse definisce un tiro mancino questo attentato al divieto di lavoro domenicale tramite ordinanza. I due sindacati sottolineano l'importanza della domenica come giorno di riposo, nonché il suo ruolo culturale e sociale.

Il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB) - che rappresenta gli interessi di circa 700 comuni, 30 regione turistiche e 100 organizzazioni agricole e commerciali - respinge a sua volta il progetto di revisione. Il turismo è certo il settore principale d'attività in molte regioni di montagna e l'apertura flessibile dei negozi ha molto contribuito a migliorare la qualità dell'approvvigionamento in loco, riconosce il SAB. A suo avviso è tuttavia incomprensibile che siano favoriti i centri commerciali orientati verso la clientela straniera. Pure incomprensibile - rileva il SAB - che debbano profittare di simile allentamento soltanto i centri commerciali che propongono articoli di lusso. Manifestamente - conclude - la revisione dell'ordinanza mira a risolvere un problema particolare, quello del FoxTown.

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