L’associazione si oppone alla proposta del gruppo “Uniti per Minusio” che vorrebbe pedonalizzare il lungolago cittadino vietandolo alle biciclette: “I ciclisti dovrebbero utilizzare via Simen, uno dei tratti ciclabili più pericolosi del Cantone”
MINUSIO – Niente bici in Via Rivapiana! È quanto vorrebbe il gruppo “Uniti per Minusio” che ha recentemente proposto di introdurre una pedonalizzazione con divieto per le biciclette (anche solo parziale) del lungolago di Minusio.
Una proposta inaccettabile per Pro Velo Ticino, che sottolinea, tramite un comunicato, come un simile divieto metta a rischio la sicurezza dei ciclisti: “Con la proibizione del transito, i ciclisti sarebbero costretti ad utilizzare via Simen, uno dei tratti ciclabili più pericolosi del Cantone, visto che l'incrocio degli autoveicoli è possibile solo invadendo le corsie ciclabili (marcate solo con una linea tratteggiata). Considerato che la velocità massima consentita è ancora di 50 km/h, ogni invasione della corsia ciclabile mette a repentaglio l’incolumità dei ciclisti”.
Una messa in sicurezza di Via Simen è prevista dal piano di agglomerato, ma, fa notare l’associazione, non è ancora stata indicata la tipologia definitiva di intervento. Perciò, concludono, fintanto che questo nn sarà ultimato e come suggerito dalla stessa associazione (che considera come una valida messa in sicurezza solo una variante con corsia ciclabile continua per direzione di marcia e senso unico per gli autoveicoli), “PRO VELO Ticino si oppone a ulteriori limitazioni dell’uso della bicicletta sul lungo lago di Minusio”.
E come soluzione alternativa “auspica eventualmente una chiara distinzione dell'uso ciclistico da quello pedonale, laddove la larghezza della strada lo permette, e zone d'incontro con specifica demarcazione nei tratti sensibili (più stretti), facendo affidamento al buon senso di ciclisti e pedoni”.