CRONACA
Un gruppo di aziende capitanate dal colosso Ruag al Municipio: "Del futuro dell'aeroporto ci occupiamo noi. E gratis"
"La situazione dello scalo è preoccupante, le infrastrutture sono insufficienti. Nessuno come noi conosce i problemi dell'aeroporto ed è in grado di rilanciarlo"

LUGANO - Nel cielo incerto e burrascoso di Lugano Airport (LASA) si profila un'alternativa all'attuale gestione deficitaria dello scalo da parte della Città. Un gruppo di aziende svizzere (ticinesi in particolare), capitanato dal colosso bernese Ruag, che ad Agno gestisce il centro di manutenzione aeronautico, ha scritto a fine marzo al Municipio offrendo una soluzione chiavi in mano e a costo zero per la gestione dello scalo.

Entro l'autunno il Municipio dovrà decidere se iniettare altri milioni (si parla di quattro) nella LASA per ricapitalizzarla e anche se stanziarne tre e mezzo per costruire i nuovi hangar. Poi bisognerà vedere se il Consiglio di Stato sarà disposto a partecipare, in qualità di azionista di minoranza, alla sua quota di ricapitalizzazione.

A fine aprile il gruppo ha riscritto alla Città sollecitando una risposta: "Il 31 marzo abbiamo manifestato a Lugano Airport la nostra intenzione di sottoporre un’idea di collaborazione per la gestione dell’aeroporto, rimasta purtroppo finora senza risposta concreta. Ci permettiamo pertanto di sottoporvi la nostra preoccupazione per la situazione attuale", si legge nella lettera.

Nel frattempo il gruppo è stato contattato dalla commissione dell'Ente regionale di sviluppo del Luganese che sta studiando la questione aeroporto.

Attualmente sull’area dell’aeroporto non esistono infrastrutture idonee al nomale svolgimento di servizi handling (ospitalità, gestione dei passeggeri, amministrazione) e manutenzione di velivoli, scrivono le aziende capitanate da Ruag, il cui slogan aziendale è "together ahead", avanti insieme.

"Questa situazione ormai nota da anni ha portato il nostro gruppo a proporre una ripresa delle sorti dell’aeroporto al fine di garantire la continuazione e il miglioramento delle attività. Tutto questo avverrebbe senza richiedere alla Città nuovi investimenti".

Altri investitori esteri sarebbero interessati a gestire l’aeroporto, aggiungono i promotori del progetto, tra cui figurano anche le compagnie di elicotteri Eliticino e Tarmac. Ma riteniamo che nessuno come noi, concludono, persone che lavorano da anni sul territorio e conoscono i problemi dello scalo, che sono proprietari di terreni nell'area aeroportuale, "siano in grado di fare veramente gli interessi di Lugano Airport mantenendo e creando nuovi posti di lavoro".

emmebi

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