CRONACA
Un kebabbaro il miglior ristorante di Lugano? “Illogico paragonare le due categorie, una classifica che non ha senso”
Massimo Suter, presidente di GastroTicino: “Al di là di quello che penso di TripAdvisor, Lugano può offrire molto di più, quindi non è neanche che testimoni una grande realtà… È un sistema che dà adito a facili manipolazioni”

LUGANO – Il miglior ristorante di Lugano è… un “kebabbaro”! La palma, il “Certificate of Excellence 2014”, attribuita dalla ‘curiosa’ classifica di TripAdvisor, di cui ha dato notizia ieri il Corriere del Ticino, al take away di specialità turche di viale Castagnola (di fianco alla Lanchetta) ha fatto storcere il naso a molti del settore, primo su tutti il presidente di GastroTicino, Massimo Suter.

“Non ho nulla contro i kebabbari – commenta a liberatv –, ma è illogico paragonare un take away a un ristorante. Sono due tipologia di aziende completamente diverse: il primo vende un prodotto per strada, mentre il ristorante offre mille altri servizi in più”.

Insomma, per Suter la graduatoria del portale di recensioni poteva avere un senso solo se si fossero distinte le due categorie, decretando quindi il miglior take away cittadino e il miglior ristorante. Ma così non è stato, e allora, aggiunge, “al di là di quello che penso di TripAdvisor, Lugano può offrire molto di più e quindi questo ‘premio’ non testimonia neanche una grande realtà. Anche per questo non sono a favore o contento delle loro classifiche, perché sono molto soggettive e poco credibili”.

Il riferimento di Suter è al meccanismo con cui vengono stilate le classifiche. A differenza di altri siti, in cui vige un controllo maggiore, le recensioni (da cui tutto parte) in TripAdvisor possono esser inserite da chiunque, senza dover necessariamente dimostrare di esserci stato realmente.

Un meccanismo che, sottolinea Suter, si presta facilmente a maneggiamenti: “Per me qualsiasi classifica redatta con commenti di persone che non si possono identificare e che non provano nemmeno l’effettiva visita nel posto lascia un po’ il tempo che trova”.

Non richiedendo di esporsi insomma, “il sistema dà adito a manipolazioni difficilmente controllabili, come false recensioni sia positive sia negative, che costituiscono davvero un grande rischio per chi le riceve. Poi chiaramente all’interno della serie di recensioni spesso si riesce a intravvedere dove c’è il trucchetto e dove i commenti sono reali. Ma bisogna prestarvi attenzione. E in sostanza io credo che sia un mezzo da prender con le pinze, può magari esser utile per farsi una prima impressione, ma poi è sempre meglio farsene un’idea dal vivo”.

Secondo Suter una nota positiva c’è: “Si parificano i take away ai ristoranti, ma i primi hanno l’iva al 2.5% e i secondi all’8%. Ma se siamo uguali allora…”, conclude il presidente di GastroTicino con una battuta riferita all’iniziativa lanciata dall’associazione in votazione il prossimo 28 settembre che chiede, appunto, di parificare il tasso di IVA fra le due categorie.

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