CRONACA
Torna la Festa d’autunno. Quadri: “Un capitale storico per la città di Lugano, che va valorizzato”
Da questa sera fino a domenica, tradizione e folklore ripopoleranno le vie del centro. Il capodicastero dell’Area turismo ed eventi ne racconta la storia e l’importanza turistica: “Rispecchia quella ricerca del prodotto tipico, che altrove si sta perdendo

LUGANO – Torna l’appuntamento che chiude la stagione delle manifestazioni all’aperto: da questa sera alle 18 fino a domenica, per le vie di Lugano andrà in scena la storica Festa d’autunno. Il programma (clicca qui) è come sempre molto ricco e vario: dai piatti della tradizione da assaporare nei grottini gestiti da società locali alle bancarelle in cui acquistare i prodotti della gastronomia nostrana e dell’artigianato ticinese, passando per le molte proposte di animazione con dimostrazioni dal vivo della distillazione con l’alambicco, figuranti in costumi tipici, escursioni gratuite. Il tutto condito dai molti gruppi di musica popolare che animeranno le vie del centro.

Insomma un autentico inno alle nostre tradizioni, vero fulcro di questa storica rassegna, come spiega Lorenzo Quadri, capodicastero dell’Area turismo ed eventi.

“La Festa d’autunno è l’erede di quella della vendemmia. È quindi una delle più vecchie manifestazioni luganesi e per lungo tempo è stata anche l’unica grande manifestazione all’aperto con cui Lugano si identificava. Poi col passare del tempo la Città si è evoluta e si sono aggiunti altri importanti appuntamenti, soprattutto estivi, ma la Festa d’autunno resta un capitale storico che va valorizzato”.

Anche perché, aggiunge Quadri, oltre a esser amata dai luganesi è anche molto importante dal profilo turistico: “Punta sul prodotto tipico e sul folklore, elementi molto apprezzati dagli svizzeri tedeschi, e non solo. È sicuramente quindi una manifestazione con cui si vuole andare avanti perché fa parte del patrimonio, ma anche perché porta ritorni importanti a Lugano e non da ultimo alle società che vi prendono parte gestendo i grottini. Per loro la Festa d’autunno è un’occasione preziosa per aumentare le entrate per finanziare poi le loro attività”.

Infatti, nonostante come tutte le grandi manifestazioni all’aperto sia molto meteodipendente ed è perciò difficile fare ipotesi sul numero di persone che sarà in grado di richiamare questa edizione, le stime sull’affluenza passata mostrano la sua attrattività “universale”, in grado di farsi apprezzare dal ticinese come dal turista d’Oltralpe. “Parliamo sicuramente di numeri a cinque cifre… e la prima non è un uno! Nell’arco dei due giorni si sono anche raggiunte le 50, 60mila presenze. Ha un grande valore turistico”.

“Richiama le nostre origini e le nostre tradizioni e rispecchia quella ricerca del prodotto tipico e dell’aspetto folkloristico. Peculiarità che altrove si stanno perdendo e che piacciono molto agli svizzeri tedeschi che perciò vengono volentieri in Ticino in questa occasione. Come dimostrano anche i riscontri degli albergatori, che arrivano quasi a registrare il tutto esaurito”, aggiunge Quadri.

Quest’anno però la Festa d’autunno si è trovata in un certo senso in competizione con un’altra grande manifestazione legata alla tradizione enogastronomica della nostra regione. “A Lugano è arrivata per la prima volta la Bacchica, avremo quindi ora due feste nel periodo autunnale. L’obbiettivo primario è quello di vedere come queste due feste possano convivere e si spera lo facciano nel migliore dei modi”.

Quadri spiega che a fine manifestazione verrà distribuito un questionario tra albergatori, ristoratori e commercianti per avere da parte loro un riscontro su come è andata questa edizione. “Valuteremo le impressioni e i risultati e vedremo se e quali siano i correttivi da apportare alle due manifestazioni per far sì che questi due grandi eventi non si rubino il pubblico, ma si rafforzino a vicenda permettendo un notevole prodotto turistico autunnale”.

Quel che è certo, conclude Quadri, è che questa è una delle manifestazioni più importanti “e per molto tempo è stata LA manifestazione cittadina per eccellenza. Perciò la certezza è che si vuole continuare a lavorare per rafforzare questa tradizione e portarla avanti pur in un periodo di difficoltà, riuscendo a contenere i costi a carico dell’ente pubblico ma senza smontarla”.

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