SECONDO ME - "La Lega fa della votazione un puro esercizio ideologico. Si dimentica che la nuova tassa andrà anche a beneficio delle emittenti private"
di Duilio Parietti *
L’articolo di Lorenzo quadri a proposito della revisione della legge sulla radiotelevisione, che siamo chiamati a votare il prossimo 14 giugno, contiene delle palesi inesattezze.
La Lega, (maggiore sostenitrice del “no”), fa della votazione un puro esercizio ideologico.
Non c’è alcuna diversità tra l’attuale “canone” e la “tassa” che lo sostituirebbe. Si tratta solo di una sottigliezza filologica.
Infatti entrambi i metodi di pagamento sono degli obblighi per chi possiede un apparecchio di ricezione! La differenza unica sta nel fatto che la trasformazione in “tassa”, non permetterebbe più l’evasione dalla stessa, cosa che oggi il canone permette a tanti “furbetti” di farla franca.
Inoltre, cosa non secondaria, si abolirebbe l’attuale sistema di riscossione del canone (Billag) che oggi costa 50 milioni di franchi!
Quadri dimentica che il pagamento del canone (oggi), o della tassa domani (in caso di si), non andrà a favore (solo) della SSR ma anche e soprattutto delle emittenti radiotelevisive private.
Un aumento dell’attuale ristorno del canone dal 4 al 5/6%, rappresenterebbe infatti un rafforzamento per le stazioni regionali con mandato pubblico, che potrebbero così migliorare la qualità del proprio prodotto.
Altra falsità: si afferma che in caso di vittoria del “si”, pagherebbero anche le persone anziane, i ciechi e i sordi. Ciò è assolutamente falso!
La nuova legge prevede chiaramente l’esenzione delle persone in assistenza, di chi vive in casa anziani, e di chi è in AI, e ancora…
Le aziende che vedrebbero aumentare la cifra da pagare saranno solo il 17%, (quelle con fatturati milionari). La stragrande maggioranza delle aziende piccole e medie avrebbe, invece, una diminuzione o addirittura un’esenzione totale!
Il Consiglio Federale, in caso di sì, potrebbe negli anni aumentare liberamente la “tassa”. Perché? Con il canone non è forse oggi la stessa cosa? Lo afferma lo stesso Quadri…
Il servizio pubblico peggiora, lamenta ancora Quadri. Proprio con un “sì” al referendum si rafforzerebbero i privati che migliorerebbero la loro competitività con la Ssr, in particolare nel servizio regionale.
Infine Quadri “dimentica” che chi potrà dimostrare di non possedere effettivamente un mezzo di ricezione (Tv/radio/tablet/cellulare di nuova generazione/autoradio), potrà richiedere l’esenzione per cinque anni!
Ricordiamo che il “Sì”, oltre che dal Consiglio Federale, è sostenuto anche da tutte le associazioni delle Radiotelevisioni private
* direttore Radio Fiume Ticino