CRONACA
Caso Pasi, cosa c'è dietro la sospensione? Ecco le ipotesi all'origine del terremoto al Ministero Pubblico della Confederazione
All'ex procuratore capo verrebbe rimproverata la gestione dei collaboratori e alcune spese eccessive. Ma le speculazioni si sprecano
LUGANO - Continua a tener banco la sospensione in tronco del procuratore capo della sede ticinese del Ministero Pubblico della Confederazione Pierluigi Pasi. Il Caffé pubblica oggi alcune indiscrezioni che sarebbero alla base del duro provvedimento preso contro il magistrato ticinese da parte del Procuratore Generale Michel Lauber. Pasi, che ricopriva il suo incarico dal 2003, è stato liquidato in quattro e quattr'otto, con due righe di comunicato. E, secondo il domenicale, gli sarebbe stato persino vietato l'accesso al suo ufficio dopo la comunicazione del provvedimento. Insomma un trattamento piuttosto "brutale", considerato anche il prestigio del procuratore, che solleva dubbi e perplessità. Secondo le indiscrezioni raccolte dal Caffé "da fonti attendibili", Pasi non avrebbe goduto della stima generale dei suoi collaboratori. "Gli si rimproverava - scrive il domenicale - un atteggiamento da padre padrone, che non sarebbe stato però supportato da un'effettiva capacità di coordinamento del team di magistrati che dirigeva".Un altro rimprovero che sarebbe all'origine della sospensione consisterebbe in una "scarsa oculatezza" nella gestione delle spese. Inoltre, scrive il Caffé, "a fargli perdere la poltrona sarebbe stata la sua ferma opposizione all'allontanamento o alla retrocessione di una sua collaboratrice, decisa da Lauber. Ma, sottolinea il domenicale, si tratta di ipotesi, solo ipotesi. E comunque, in ogni caso, nulla di penalmente rilevante. Fatto sta che, considerata la delicatezza del ruolo, sarebbe stata decisamente meglio una comunicazione più esaustiva o, meglio ancora, un accordo tra le parti in grado di evitare provvedimenti che lasciano basiti, per contenuto e metodi, e che spalanco le porte ad ogni sorta di speculazione. D'altra parte stiamo parlando dell'ufficio che più degli altri si trova al fronte nel combattere la criminalità organizzata.
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