La sezione della Svizzera italiana “saluta con gioia l’arrivo della prima cucciolata” ricordando come il lupo costituisca un’opportunità per l’agricoltura, servono però le giuste soluzioni che accompagnino il suo ritorno
BELLINZONA – Una lupa con i suoi piccoli in Valle Morobbia, una notizia “appresa con gioia” da parte del WWF che “saluta l’arrivo della prima cucciolata di lupi in Ticino”. Ma, ammonisce, “ora tocca alle autorità: è urgente sostenere gli allevatori e proteggere le greggi”.
“Il ritorno spontaneo dei grandi predatori nelle Alpi – si legge nel comunicato stampa firmato da Francesco Maggi, responsabile dell’associazione per la Svizzera italiana – è un fenomeno naturale e inevitabile, in atto già da decenni. Esso rappresenta un contributo indispensabile per il riequilibrio delle popolazioni di ungulati”.
Il lupo, sottolinea il WWF, è una opportunità per l’agricoltura: “come tutti i predatori, è un regolatore naturale della selvaggina. La sua presenza è una chance per agricoltura e viticoltura. Infatti l’abbandono di vaste aree alpine da parte dell’uomo, ha creato le condizioni per la crescita delle popolazioni di animali selvatici. Di conseguenza ci troviamo ora confrontati con un numero elevato di ungulati che causano danni a boschi, colture e vigneti”.
Il lupo, predando gli ungulati ma soprattutto modificando il loro comportamento, “contribuisce quindi a ridurne i danni. Non è un caso se la Società forestale svizzera, in una lettera datata aprile di quest’anno, destinata alla Consigliera Federale Doris Leuthard, si è detta favorevole alla presenza del lupo, sottolineandone l’importante funzione per le foreste”.
In Ticino, prosegue la nota invitando ad abbassare i fucili, “sono stati fatti finora solo timidi passi per gestire il ritorno del lupo, il cui arrivo era certo già dagli anni ’90. Il Gruppo cantonale grandi predatori dovrebbe essere più attivo. Per questo motivo il WWF lancia un appello alle autorità: è necessario attuare celermente le misure necessarie per promuovere la convivenza con i grandi predatori”.
Dal profilo biologico “il ritorno del lupo rappresenta un arricchimento a favore della diversità biologico. Ma il WWF è ben conscio che esso può rappresentare una fonte di problemi per gli allevatori delle nostre valli. È necessario, pertanto, cercare una soluzione in grado di bilanciare gli interessi naturalistici e quelli agricoli: le greggi vanno protette meglio, come già viene fatto in altri cantoni e all’estero”.
E le soluzioni, incalza il WWF, “ci sono: convivere con il lupo è un dovere. Recentemente anche il Papa nella sua Enciclica ha ricordato che ogni specie va protetta e preservata: “possiamo lamentare l’estinzione di una specie come fosse una mutilazione”. Il rispetto della natura e la conservazione delle specie è ormai un valore morale universalmente riconosciuto. Il WWF invita le autorità e i cittadini a cogliere questa occasione per mostrare di essere degni di tale valore”.