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Cronaca
05.04.2016 - 09:130
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Omicidi, violenze, rapine e prostituzione: ecco un anno di cronaca nera fotografato dalla polizia cantonale

Le rapine calano del 34%, giù anche i reati violenti ma crescono quelli più gravi, le prostitute registrate sono 343 (il 63% sono rumene), le biciclette restano i veicoli più rubati. Ma i dati e i casi rilevanti non finiscono qui..

BELLINZONA - La lotta alle rapine anche nel 2015 ha contraddistinto l’attività dei Commissariati della Polizia cantonale. Le 51 infrazioni per rapina registrate (77 nel 2014) rappresentano una diminuzione del 34% rispetto al 2014. In quest’ambito, a dimostrazione del sempre forte impegno della Polizia cantonale nel contrastare il fenomeno, si evidenzia l’arresto di 6 rapinatori italiani avvenuto in ottobre a Castelrotto grazie alle informazioni ricevute dalla Questura di Milano. La banda, il settimo componente è finito recentemente in manette, era intenzionata ad assaltare un furgone portavalori con un carico milionario. Pure da sottolineare gli arresti avvenuti a marzo 2015 a Novazzano e quelli recenti di due presunti autori relativi a rapine in stazioni di servizio del Mendrisiotto. Per quanto riguarda invece gli omicidi, lo scorso anno se ne contano 3 (1).

Furti e rapine

Contrariamente agli scorsi anni, in estate non si è registrato il picco solitamente legato alle aggressioni sulla pubblica, superate dalle rapine nelle stazioni di servizio, con 12 casi, di cui 10 nel solo Mendrisiotto. Nella metà circa di queste rapine, l’inchiesta ha portato all’identificazione di uno o più autori. In questo settore la collaborazione con le autorità estere, in particolare con quelle italiane, si rivela spesso decisiva. Anche il Ticino è colpito dal fenomeno delle bande di lituani specialisti in rapine lampo nelle gioiellerie di tutta Europa. Due lituani sono stati arrestati in giugno per atti preparatori di rapina a seguito di sopralluoghi e controlli da loro eseguiti in diverse gioiellerie del Bellinzonese. Nell’ambito dell’inchiesta sulla cruenta rapina commessa da 4 individui sul finire del 2014 in una gioielleria di Chiasso, sono stati identificati e arrestati altri due lituani, uno nel nostro Cantone e l’altro in Norvegia. Quest’ultimo è in attesa di estradizione. Come ogni anno vi sono state alcune false denunce di rapina inscenate per coprire debiti o giustificare situazioni imbarazzanti. Come nel caso di un giocatore che sosteneva di essere stato derubato all’esterno del Casinò di Mendrisio, volendo così motivare alla famiglia la perdita di denaro in realtà avvenuta al gioco. O quella di un ubriaco che per spiegare una caduta aveva sostenuto di essere stato malmenato e rapinato. Oppure quella della commessa con problemi finanziari che ha finto una rapina per appropriarsi del fondo cassa.

Omicidi e reati violenti

I reati violenti, sulla base della classificazione fatta dalla statistica criminale, sono ulteriormente diminuiti (1'662, -4.0%). L’effetto è dovuto al calo di quelli di poca entità, numericamente preponderanti (1'004), e alle minacce (547), mentre i reati gravi sono leggermente aumentati da 59 a 77. Fra questi figurano gli omicidi (11, inclusi i tentati), le lesioni personali gravi (59) e le violenze carnali (6). Sono stati tre gli omicidi compiuti nel corso dell’anno. A Faido nel mese di luglio un anziano ha tolto la vita alla propria moglie. Molto clamore hanno suscitato i due gravi fatti di sangue occorsi a Chiasso. In Via Odescalchi agli inizi di ottobre un 35enne straniero è stato ucciso a colpi di arma da fuoco a seguito di una controversia. A fine novembre, in Corso San Gottardo, un ex-fiduciario 73enne è stato colpito mortalmente alla testa al culmine di una lite; i due autori, padre e figlio, dopo aver riparato in Italia, sono stati arrestati a Napoli e recentemente estradati. Da evidenziare anche l’evento di luglio a Purasca che ha visto coinvolto un ciclomotorista che stava nottetempo rincasando. Quella che inizialmente era parsa una cruenta aggressione a scopo di rapina si è rivelata essere un vero e proprio tentativo di assassinio. I due autori, un uomo e una donna, si trovano tuttora agli arresti.

Prostiutuzione

Per quanto riguarda l’attività della Sezione TESEU, le persone che si sono annunciate per l’esercizio della prostituzione sono state 343. Le nazionalità più rappresentate sono quella rumena (63%), italiana (17%) e spagnola (9%). Nell’ambito dei controlli, sia nei locali autorizzati sia negli appartamenti, 40 donne trovate in possesso di un’autorizzazione per attività lucrativa indipendente di breve durata valida avevano omesso di annunciarsi alla Polizia Cantonale (art. 5 LProst), e sono pertanto state denunciate al Ministero Pubblico per esercizio illecito della prostituzione. I saloni di massaggio erotico erano 9 nel 2015. In quest’ambito le irregolarità rilevate hanno portato alla chiusura di un salone nel Luganese, all’arresto di una donna di origine cinese con l’accusa di infrazione alla Legge federale sugli stranieri e promovimento della prostituzione, nonché alla denuncia di ulteriori 5 persone con ruoli marginali. I locali notturni sono 14, di cui 10 nel Sottoceneri e 4 nel Sopraceneri. In due circostanze si è intervenuti chiudendo i locali e denunciando i responsabili. In questi esercizi pubblici sono attive un centinaio di donne, in maggioranza provenienti dall’est europeo. Quest’ultime dispongono nella quasi totalità di un permesso per stranieri di breve durata mentre una minima parte di un’autorizzazione per attività lucrativa rilasciata dall’Ufficio per la sorveglianza del lavoro. Il numero degli appartamenti a disposizione delle professioniste del sesso è sceso dai 130 del 2014 a 95. La causa è da ricercare nell’attività di contrasto attuata dai municipi, per mano delle locali polizie comunali, volta a impedire l’attività della prostituzione negli appartamenti destinati, da piano regolatore, a zona residenziale. La maggior parte di questi appartamenti resta concentrata nei principali centri urbani.

Furto veicoli

Infine, al capito furti di veicolo (1’040, -5.6%) occorsi in Ticino, anche nel 2015 la bicicletta è stata l’obiettivo più ricorrente (867 casi, pari al 83% delle denunce) mentre quelli di auto hanno raggiunto quota 43 (68 nel 2014).

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