Una protesta che da giorni si avvertiva sui social network e che, da domenica, si è incanalata sulla pagine Facebook “I bambini non si toccano”. L’ha creata la dottoressa Elena Cauzza, presidente della Fondazione NoiDonna, attiva dal 2013 in piazza Indipendenza a Bellinzona. Un modo per esprimere pubblicamente il proprio sdegno per condanne troppo blande, partendo dal caso specifico di Arbedo, ma allargando lo sguardo sul fenomeno della pedofilia che non accenna ad arrestarsi. L’azione ha già raccolto oltre mille adesioni.