CRONACA
"Il trio delle cicciottelle sfiora il miracolo olimpico". Il titolaccio sulle arciere azzurre costa il posto al direttore del Resto del Carlino. Il presidente della Federazione: "Dopo le lacrime per la sconfitta, l'umiliazione per quel titolo"
Il direttore aveva tentato di metterci una pezza scrivendo sui social: "Mi scuso se quel titolo ha urtato la sensibilità di alcuni nostri lettori ma l'intento di partenza non era né derisorio né discriminante"
ROMA – Titolo provocatorio. Sopra le righe. “Il trio delle cicciottelle sfiora il miracolo olimpico”. Un titolo che è costato il posto a Giuseppe Tassi, direttore del “Resto del Carlino”. Le “cicciottelle” sono le componenti della squadra italiana femminile di tiro con l’arco, che ha sfiorato il bronzo alle Olimpiadi di Rio. Sommerso da una valanga di critiche, Tassi aveva tentato di mettere una pezza a quel titolaccio con un messaggio di scuse pubblicato sui social network.

"Mi rivolgo ai lettori che hanno commentato il titolo riportato oggi da Qs 'Il trio delle cicciottelle sfiora il miracolo olimpico', uscito nella prima edizione e poi ribattuto con un più cronachistico 'Le azzurre si fermano sul più bello'. Mi scuso se quel titolo ha urtato la sensibilità di alcuni nostri lettori ma l'intento di partenza non era né derisorio né discriminante".

Ha fatto seguito la lettera aperta al direttore del giornale firmata da Mario Scarzella, presidente della Federazione italiana tiro con l’arco, che ha scritto:

“Se Il Resto del Carlino fosse una rivista scandalistica non avremmo nulla da dire, ma focalizzare l'attenzione sull'aspetto fisico di queste ragazze su un quotidiano, che scandalistico non dovrebbe essere considerata la sua lunga e prestigiosa storia, è stato davvero di cattivo gusto.

Ci chiediamo in effetti se si possa definire giornalismo serio un titolo come questo, soprattutto in un giorno difficilissimo per delle giovani ragazze all'esordio Olimpico, che hanno lavorato per quattro anni nel silenzio dei media per vivere una delle delusioni più cocenti della loro vita, sia personale che sportiva.

Eppure Guendalina, Lucilla e Claudia, nella quasi totale indifferenza dei media italiani - e tra questi c'è anche il Suo quotidiano che non ci sembra abbia mai approfondito la conoscenza del tiro con l'arco e del ruolo che l'Italia ricopre in seno al panorama internazionale - si sono guadagnate con la forza del lavoro giornaliero l'opportunità di scrivere il loro nome nella storia dello sport italiano.

Per poterlo fare hanno fatto dei sacrifici che probabilmente nemmeno immagina, rinunciando a gran parte delle cose che le loro coetanee considerano normalità.

Dopo le lacrime che queste ragazze hanno versato per tutta la notte, questa mattina, invece di trovare il sostegno della stampa italiana per un'impresa sfiorata, hanno dovuto subire anche questa umiliazione.

Gli arcieri italiani sono in rivolta e noi ci sentiamo di giustificare la loro rabbia”.

Ora sulla questione è intervenuto Andrea Riffeser Monti, editore del quotidiano, che oltre a presentare le sue scuse alle atlete ha deciso il licenziamento di Tassi.

Red

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