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Cronaca
13.09.2016 - 09:130
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Ex vicecomandante della polizia - e da pochi giorni, ex municipale - di Collina d'Oro sotto inchiesta per una compravendita di armi. Le ha acquistate usando la carta intestata del Comune e rivendute a colleghi. Il suo legale pone la "domanda delle diciass

L'indagato è Gabriele Gottardi. L'avvocato Stefano Ferrari: “Non le ha comprate a dieci, per esempio, e rivendute a dodici. E con il suo agire non voleva ordire un inganno, solo fare un favore ai suoi colleghi”.

LUGANO – Truffa, falsità in documenti, abuso d'ufficio e violazione della legge sulle armi. Sono i reati ipotizzati dalla procuratrice pubblica Pamela Pedretti nei confronti di Gabriele Gottardi, che fino al dicembre scorso è stato vicecomandante della polizia di Collina d’Oro e, fino a pochi giorni fa, municipale dello stesso comune.
Trentatre anni, eletto in aprile nella lista Lega-UDC-Indipendenti, Gottardi si è dimesso dal Municipio a inizio settembre ed è stato sostituito dalla subentrante Carmen Benagli Chiry. È finito nei guai a causa di una compravendita di pistole, di diciassette pistole, per la precisione. Armi che quando rivestiva ancora la carica di vicecomandante della polizia comunale ha ordinato e acquistato utilizzando la carta intestata di Collina d’Oro.
Ovviamente tutte quelle pistole non potevano servire ai suoi colleghi, visto che la polizia di Collina d’Oro conta solo sette agenti. Da qui la segnalazione e l’avvio dell’inchiesta penale. Gottardi ha pagato di tasca sua le armi, acquistandole però con uno sconto del 40 per cento, e rivendendole poi a colleghi di altre polizie. Il problema è capire esattamente se e quanto ci ha guadagnato, come afferma il suo legale, Stefano Ferrari.

“Il mio cliente ha davvero tratto un vantaggio che non poteva avere altrimenti? Questa è la domanda”, ha dichiarato l'avvocato al Corriere del Ticino. Potremmo definirla, "la domanda delle diciassette pistole", parafrasando il giornalista Sandro Paternostro, che chiudeva le sue interviste ponendo una domanda difficile, "la domanda delle cento pistole".

I fornitori delle armi praticano infatti differenti politiche dei prezzi: alcuni concedono lo sconto solo se a comprare è la polizia come istituzione, altri anche se un agente acquista l'arma a titolo privato. Ferrari ha precisato che Gottardi ha rivenduto le pistole secondo le modalità previste dalla legge e allo stesso prezzo al quale le ha acquistate: “Non le ha comprate a dieci, per esempio, e rivendute a dodici. E con il suo agire non voleva ordire un inganno, solo fare un favore ai suoi colleghi”.
La denuncia contro Gottardi è scattata dopo le elezioni comunali di aprile, e i suoi colleghi di Municipio ne sono stati informati solo quando il comandante è stato chiamato dal Ministero pubblico a testimoniare sul caso. Su consiglio della procuratrice pubblica Pamela Pedretti, titolare dell'inchiesta, il Comune non si è costituito accusatore privato. Nel frattempo Gottardi ha lasciato Collina d’Oro e, nei giorni scorsi, ha lasciato la carica.

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