CRONACA
Arrestato a Pavia Giovannino Mosca. Era ricercato dopo il maxi blitz "Six Town" contro la 'ndrangheta e le infiltrazioni mafiose nel Nord. Chi è costui? Un personaggio di secondo piano che 'strusava' nel mondo edile, con una condanna per truffa alle spall
Mosca, 57 anni, si è costituito nei giorni scorsi dopo essere sfuggito al blitz scattato in mezza Italia. Nel Pavese aveva una piccola impresa, ma era titolare in Ticino di un permesso C... Ottenuto oltre Gottardo
CRONACA

Leventina, in manette un mafioso: condannato in Italia, l’arresto è scattato per una richiesta di estradizione

25 AGOSTO 2015
CRONACA

Leventina, in manette un mafioso: condannato in Italia, l’arresto è scattato per una richiesta di estradizione

25 AGOSTO 2015
di Marco Bazzi

LUGANO - Lui si chiama Giovannino. Giovannino Mosca. Ha 57 anni ed è nato in Calabria. Nei giorni scorsi si è costituito, accompagnato dal suo legale, al comando provinciale dei Carabinieri di Pavia. Perché Mosca sta lì di casa, a Mede per la precisione, dove risulta avere o aver avuto una piccola impresa edile.

L’uomo era sfuggito al blitz di settimana scorsa quando, nell’ambito dell'operazione "Six Town", i carabinieri, con un dispiegamento oltre 150 militari, hanno eseguito una serie di arresti (36) nelle province di Crotone, Cosenza, Milano, Pavia e Varese. Si tratta di una maxi operazione contro la ‘Ndrangheta e le infiltrazioni mafiose nel nord Italia. E ora deve rispondere dell’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso.

Ma perché parliamo del signor Giovannino? Perché, come si apprende dalla stampa italiana, Mosca, “che è originario di Caccuri ma risiede da anni a Mede, faceva la spola con la Svizzera per svolgere dei lavori saltuari”.

Ulteriori verifiche effettuate da liberatv hanno permesso di accertare che in realtà Mosca è domiciliato in Ticino (è dunque titolare di un permesso C, ma ottenuto in un Cantone di oltre Gottardo) e dal 2010 ha un appartamento a Cresciano. Niente di lussuoso, anche perché non pare trattarsi di un boss ma di un semplice (presunto) affiliato alla ‘ndrangheta.

Secondo gli investigatori italiani sarebbe legato alla cosca di Belvedere Spinello, attiva nel Crotonese ma con ramificazioni anche al nord, in particolare nella zona di Rho.

Nel frattempo, mentre già aveva base in Ticino, era già stato arrestato (ai domiciliari) a Mede per una truffa messa in atto con un suo socio in affari. La cronaca del 2011 racconta  che Giovannino Mosca, allora 52enne, e titolare di un’impresa edile, “è stato arrestato dai carabinieri, in esecuzione di ordini di custodia cautelare concessi dal Gip del tribunale di Vigevano. Le indagini dei militari sono partite alcuni mesi fa da una denuncia per truffa, presentata dai titolari di una ditta. Segnalavano il pagamento di una fornitura di materiale edile per 1’500 euro con un assegno risultato rubato. Ulteriori accertamenti hanno permesso di raccogliere informazioni sufficienti per contestare ai due imprenditori altre quattro truffe (si trattava per lo più di acquisto di stufe, ndr), messe a segno con le stesse modalità ai danni di altri fornitori con attività in Lomellina e nella zona di Valenza Po, in Piemonte”.

Mosca e il suo socio pagavano il materiale usando un blocchetto di assegni rubati. L’ammontare accertato della truffa fu di 6'000 euro, e nel 2013 Mosca venne condannato a due anni e due mesi di reclusione e al pagamento di 900 euro di multa.

Questo ennesimo episodio riaccende i riflettori sui rischi delle infiltrazioni mafiose nel nostro tessuto economico e sociale, anche se bisognerà capire esattamente in che cosa consistevano i “lavori saltuari” che Giovannino Mosca faceva in Ticino. E riaccende anche i riflettori sulla questione dei controlli sui titolari di permessi di soggiorno. Anche se Mosca non era finora stato accusato di collusione con la ‘ndrangheta, il suo arresto e la sua condanna per truffa nell’ambito dell’attività professionale, sono stati ampiamente riferiti dalla stampa italiana, in articoli facilmente reperibili sul web.

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