Per lunghi anni, il presidente dell’Hcap ha sentenziato che la sola salvezza per il futuro ad alto livello della società sottostava alla realizzazione di una nuova pista. Come costume, si è partiti con ambizioni al di sopra delle possibilità, cominciando come costume a tirare le borse delle sovvenzioni pubbliche. Si è coinvolto l’architetto che va per la maggiore (e certo non pro bono) e si è sparato lì un progetto mastodontico con doppia pista, palestra, al quale presto è venuto ad affiancarsi un altro volo pindarico concernente la realizzazione di una pista di ghiaccio all’aperto sull’intero sedime del campo d’aviazione di Ambrì. Il tutto sorretto da un altrettanto enorme progetto in mano a miliardari kazaki del gas, pronti a realizzare un’Accademia sportiva all’ex sanatorio di Piotta, che avrebbe garantito un’entrata determinante per il mantenimento della struttura.