Ma i tempi della politica, si sa, sono quelli che sono. E se a questo aggiungiamo le diverse turbolenze che nell’ultimo periodo hanno attraversato l’aeroporto - dall’addio del direttore Sozzi, alle dimissioni di tre membri del CdA, fino alla vicenda Darwin - beh, il clima politico non è certo dei migliori per arrivare rapidamente allo stanziamento di un credito multimilionario.
Ma Lugano Airport ha fretta di avere certezze sul suo futuro. Su questo non c’è dubbio: basta leggere l’intervista rilasciata oggi al Corriere dal presidente dello scalo Emilio Bianchi (articolo correlato). Un’intervista che, seppur con toni meno perentori, Borradori sostanzialmente sposa sul punto cruciale: quello del piano di rilancio.
“È giusto - ha dichiarato il sindaco di Lugano alla RSI - che i Consiglieri comunale facciano chiarezza sui punti di loro pertinenza o che creano qualche incertezza. Il fiato sul collo non c’è. Si può fare quindi un buon lavoro di analisi. Ma prima si comincia e meglio è. L’ultima cosa che auspico è infatti che un messaggio di questa importanza finisca in un cassetto”.