“Giustificare nel modo più assoluto no. Nessuno, e quella della scelta di cosa fare del corpo dovrebbe essere una lotta valida in ogni paese, sia uomo, donna o trans. Dovrebbe valere anche all’interno del matrimonio, e nel caso di persone che vivono prostituendosi, perché un conto è il lavoro, un altro la vita privata. Nella nostra cultura è un diritto sancito, si può decidere sino all’ultimo di non avere un rapporto completo, anche dopo essersi per esempio baciati. Problema culturale per gli stranieri? È sbagliatissimo stuprare, vanno fatti dei corsi di rispetto, dove si insegna fino a che punto si può spingere la libertà di ognuno. Andrebbero proposti nelle scuole, in chi vuole vivere in un paese o prendere la cittadinanza: concetti che vanno ribaditi, ripetuti, quasi sino al lavaggio del cervello. È assurdo? Sì, vero, ma è essenziale. Ci sono paesi dove viene dato un decalogo dei comportamenti, serve un corso di rispetto dell’individuo. Pensiamo anche alle violenze e ai bullismo contro gli omosessuali, quando ognuno dovrebbe essere libero di fare ciò che vuole dal suo corpo. Quindi, per me, lezioni per gli autoctoni e a maggior ragione per chi viene da culture dove non c’è rispetto per la donna".