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Cronaca
06.03.2018 - 17:320
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Guai seri con la giustizia per il poliziotto protagonista dell'incidente di Arcegno. Il procuratore Arturo Garzoni gli contesta diversi reati: infrazione alla legge sulla circolazione, elusione dei provvedimenti per accertare l’idoneità alla guida e omiss

È possibile che l’agente sia stato preso dal panico e per questo motivo, provato da un incidente che poteva avere conseguenze ben più gravi, abbia evitato di avvertire la polizia dell’accaduto. Come sono andate in realtà le cose sta cercando di appurarlo l’inchiesta, coordinata dal procuratore Garzoni

LOCARNO - Guai seri con la giustizia per l’agente della Polizia cantonale che all’alba di una decina di giorni fa è stato protagonista dell’incidente avvenuto lungo la strada che collega Arcegno a Ronco Sopra Ascona. Il procuratore pubblico Arturo Garzoni gli contesta diversi reati: oltre all’infrazione alla legge sulla circolazione stradale, elusione dei provvedimenti per accertare l’idoneità alla guida, inosservanza dei doveri di aiuto e omissione di soccorso.

Come ha rivelato ieri liberatv (leggi qui) l’agente, che è stato sospeso dal servizio, ha perso il controllo dell’auto nell’affrontare una curva. La vettura ha divelto la ringhiera di protezione ed è precipitata per alcuni metri in una scarpata.
Accanto al poliziotto c’era un amico, proprietario dell’auto, che non poteva guidare in quanto gli è stata revocata la patente. I due tornavano da una nottata trascorsa insieme.

L’incidente è avvenuto a poche centinaia di metri dalla casa in cui abita l’amico del poliziotto, casa che i due sono riusciti a raggiungere poco dopo l’incidente.
Dopo aver accompagnato l’amico alla sua abitazione l’agente ha preso la propria auto ed è rincasato, senza avvertire la  polizia e, probabilmente, stando ai reati ipotizzati dal procuratore Garzoni, senza accertarsi della gravità delle ferite dell’amico, che il giorno dopo è stato medicato al pronto soccorso con una trentina di punti di sutura al volto.

È possibile che l’agente sia stato preso dal panico e per questo motivo, provato da un incidente che poteva avere conseguenze ben più gravi, abbia evitato di avvertire la polizia dell’accaduto.

Come sono andate in realtà le cose sta cercando di appurarlo l’inchiesta, coordinata appunto dal procuratore Garzoni. Pare comunque esclusa, in attesa di esami più approfonditi, l’ipotesi che quella sera il poliziotto avesse consumato alcolici.

emmebi
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