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Cronaca
13.04.2018 - 14:130
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Volere è potere, quando passione e buona volontà ti fanno… volare in alto! La storia di Katia Ghelfa, madre di tre figli e quasi 50enne, che si è rimessa a studiare per ottenere la licenza di pilota: "Quando ero giovane potevano solo gli uomini..."

Dopo tre anni di intensi studi teorici e pratici presso la scuola di volo della Swiss Helipcoter di Gordola, nel marzo dello scorso anno Katia Ghelfa ha coronato il sogno di una vita. L'abbiamo intervistata....

LUGANO – Quante volte – per svariati motivi – avete accantonato un sogno perché non possedevate il coraggio di inseguirlo fino in fondo?

 

Eppure, c’è chi il proprio sogno lo ha sempre custodito per bene in un cassetto fino a quando non è arrivato il momento opportuno per realizzarlo.

 

La ticinese Katia Ghelfa, madre di tre figli, ha sempre nutrito una grande passione per l’aviazione e in particolare per gli elicotteri. Tanto che, a quasi 50 anni, si è rimessa a studiare per ottenere la licenza di volo e coronare finalmente uno dei suoi grandi sogni.

 

Dopo tre anni di intensi studi teorici e pratici presso la scuola di volo della Swiss Helipcoter di Gordola, nel marzo dello scorso anno ha conseguito la licenza di pilota privato.

 

In questa intervista Katia Ghelfa ripercorre alcune tappe della sua formazione, parla dei magnifici scenari che le si presentano sotto gli occhi a ogni volo e di molto altro ancora...

 

Cosa l’ha spinta a frequentare la scuola a quasi 50 anni e non da ragazza?

“Purtroppo, quando ero giovane, la professione di pilota la potevano fare quasi esclusivamente gli uomini. Nella mia vita, quindi, ho fatto tutt’altro: mi sono diplomata in lingue e commercio, prima di avere tre figli. Quando i bambini sono cresciuti mi sono detta che era giunto il momento di continuare a rincorrere il mio sogno. Così ho deciso di frequentare la scuola di volo”.

 

Esiste un motivo particolare per cui preferisce gli elicotteri agli aerei?

“Credo si tratti di una questione di sensazioni, di quello che un volo può trasmettere. Ovviamente è un’emozione oggettiva, ma quando impari a gestire una macchina instabile come un elicottero vi assicuro che l’adrenalina sale a mille. Ho sempre reputato che pilotare un elicottero sia qualcosa di molto affascinante e la conferma l’ho avuta durante un volo d’emergenza da passeggera. È stato talmente emozionante che in quel momento ho veramente capito che avrei cercato di ottenere la licenza in tutti i modi”.

 

Quali ricordi porta con sé dell’esperienza alla scuola di volo di Swiss Helicopter?

“I ricordi sono ancora nitidi nella mia memoria, in quanto ho ottenuto la licenza nel marzo 2017. Ci ho impiegato tre anni, ma diciamo che me la sono presa con comodo. Essendo solo una passione e non la mia professione non ho avuto fretta. E poi... non è stato facile conciliare gli impegni famigliari con lo studio e le ore di volo”.

 

Poi c’è stata l’emozione del primo volo in solitaria…

“Esatto. Certe emozioni sono difficili da spiegare, ma ricordo quella sensazione di pura libertà, di muoversi in uno spazio infinito. Mi batteva forte il cuore e a un certo punto ho cominciato a urlare dalla felicità. Dopo la nascita dei miei figli è l’emozione più bella in assoluto che ho provato”.

 

Ora che è più esperta, la diverte ancora molto volare?

"Sì, tantissimo. Volo spesso con amici e in compagnia di un altro pilota o istruttore, così da poter apprendere sempre cose nuove e al contempo divertirmi”.

 

C’è una rotta che la emoziona di più?

“Una preferita no, anche perché non ne ho fatte tantissime. Mi piace sorvolare il Ticino e il Lago Maggiore, ma anche l’Engadina e il Passo della Novena. Trovo che qualsiasi rotta sia sempre bella perché gli scenari che vedi sotto di te ti tolgono il fiato e capisci davvero quanto può essere meravigliosa la natura”.

 

Quali consigli darebbe a un aspirante pilota?

“A loro, ma non solo, consiglio di inseguire i propri sogni senza mollare alla prima difficoltà. Seguire la scuola di volo è impegnativo, ma se si hanno le idee in chiaro diventa un’esperienza unica. Ricordatevi che la passione e la buona volontà portano dappertutto”.

 

Le sarebbe piaciuto far diventare la sua passione il suo lavoro?

"Assolutamente si, avrei conseguito entrambe le licenze: aereo ed elicottero. Forse come professione avrei scelto quella di pilota di linea, mentre l’elicottero sarebbe rimasto il mio hobby, lo svago più bello e magico in assoluto! "

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