Per comprendere i motivi del trend negativo “basta guardarsi in giro per Lugano”, sostiene Tino Lotti – da oltre 20 anni gerente dello storico Bar Picchio –. “Non è la forte concorrenza ad aver fatto passare la voglia di aperitivo in centro, ma è proprio diminuito il numero di turisti e lavoratori nei paraggi. I negozi, infatti, chiudono uno dietro l’altro. Di conseguenza anche gli esercizi pubblici vengono penalizzati. È un movimento a catena: al giorno d’oggi tutti pensano a coltivare il proprio orticello, mentre, considerato l’abbondante numero di bar e ristoranti nella zona, andrebbe pensata un’offerta per soddisfare tutti”.