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Cronaca
13.07.2018 - 12:230
Aggiornamento: 15:43

Il Dipartimento delle istituzioni ha deciso: sì ai dispositivi di identificazione facciale per i tifosi ospiti di Valascia e Resega: misura da attuare entro marzo 2019

Diverso il discorso per quanto riguarda gli stadi da calcio. È però "stato chiesto al FC Lugano di attivarsi nei confronti dell'ASF per contenere significativamente i disordini a margine delle partite considerate a rischio"

BELLINZONA – I settori ospiti delle piste di ghiaccio Valascia e Resega saranno dotati di dispositivi per l'identificazione facciale dei tifosi entro il mese di marzo 2019. Lo ha deciso il Dipartimento delle istituzioni che, attraverso un comunicato stampa, ha fatto sapere di aver "comunicato oggi ai Club e ai Comuni toccati da manifestazioni sportive sottostanti al regime di autorizzazione le proprie decisioni sulle misure di sicurezza a margine delle partite di hockey e di calcio".

"Il Dipartimento delle istituzioni – si legge nella nota - ha preso atto delle osservazioni dei club sportivi ticinesi e dei Comuni coinvolti. In una lettera, le Autorità cantonali hanno quindi precisato le proprie intenzioni, ricordando che il pacchetto di misure proposte intende tutelare in modo più incisivo la stragrande maggioranza dei tifosi, che desiderano assistere alle partite di hockey e calcio in piena sicurezza, accompagnati anche dai propri figli".

I dettagli delle decisioni:

"È confermata la richiesta che gli stadi della Valascia e della Resega siano attrezzati – entro il marzo 2019 – di sistemi per identificare i tifosi nel settore ospiti. Le caratteristiche dei dispositivi dovranno essere definite insieme agli specialisti della Polizia cantonale, e i costi di installazione dovranno essere ripartiti fra i club e i proprietari degli stadi".

Diverso il discorso per quanto riguarda gli stadi da calcio. Il DI specifica che "è stato chiesto al FC Lugano di attivarsi nei confronti dell’Associazione svizzera di calcio (ASF) per contenere significativamente i disordini a margine delle partite considerate a rischio. Una richiesta analoga sarà inoltrata all’ASF dal Dipartimento, in accordo con il Dicastero sicurezza e spazi urbani della Città di Lugano".

"Se la situazione non migliorasse, il Dipartimento si riserva di ritornare sulla richiesta di dotare anche lo stadio di Cornaredo di un sistema di identificazione dei tifosi nel settore ospiti".

"I responsabili di tutte le strutture – continua il comunicato – sono stati invitati a voler identificare, unitamente agli specialisti della Polizia cantonale e - per Lugano - della locale polizia cittadina, ulteriori misure di tipo logistico, strutturale e in ambito di videosorveglianza, utili ad aumentare sensibilmente la prevenzione di atti di violenza".

Infine, "qualora le misure indicate in precedenza non comportassero dei miglioramenti significativi per quanto attiene l’ordine e la sicurezza all’interno e all’esterno degli stadi, il Dipartimento delle istituzioni si riserva di aumentare sensibilmente gli importi a carico del FC Lugano per il mantenimento dell’ordine pubblico in occasione di partite a rischio".

red.

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