CRONACA
Il Corriere del Ticino taglia 7 collaboratori e ne pre-pensiona 2. Fabio Soldati: "Abbiamo tentato di tutto per evitarlo, ma..."
Il presidente: “Il Corriere del Ticino non ha lasciato nulla d’intentato: ha attinto alle proprie riserve per anni”

MUZZANO – Il Corriere del Ticino taglia. La notizia era nell’aria e ha trovato conferma in un comunicato stampa diramato oggi a firma del presidente del Consiglio di fondazione, Fabio Soldati.

 

A seguito delle importanti decisioni adottate dal Consiglio di amministrazione riunitosi ieri, mercoledì 22 maggio, in merito a una ristrutturazione aziendale, la Società Editrice del Corriere del Ticino comunica quanto segue:

 

Le difficoltà del settore dell’editoria che si sono manifestate in tutto il mondo negli ultimi anni, non hanno risparmiato neppure la nostra realtà cantonale. Il Corriere del Ticino, malgrado gli sforzi profusi e le strategie adottate per arginare il drastico calo delle entrate pubblicitarie, deve fare i conti con la realtà. E la realtà, oggi, dice che l’attuale struttura non può essere mantenuta a fronte delle perdite d’esercizio degli ultimi anni.

 

Gli editori svizzeri sono d’altronde stati costretti a ridurre di quasi il 20% il corpo redazionale tra il 2011 e il 2016. La drammatica tendenza del calo delle entrate non si è purtroppo arrestata neppure negli ultimi due anni. In Ticino il fallimento del “Giornale del Popolo” è la prova più diretta e dolorosa di questa evoluzione che si riscontra in Svizzera e nel mondo.

 

Il Corriere del Ticino non ha lasciato nulla d’intentato: ha attinto alle proprie riserve, per anni, con l’obiettivo di rimanere al passo con i tempi, riducendo dove possibile i costi di gestione, anche in maniera drastica.

Tuttavia, oggi, la sopravvivenza stessa del giornale sarebbe in discussione senza una compressione ulteriore dei costi: e questa non può che passare, a malincuore, anche dalla diminuzione dell’attuale effettivo di sette unità alla quale faranno seguito due pre-pensionamenti.

 

Nell’ottica di aiutare i collaboratori congedati, il Consiglio di fondazione del Corriere del Ticino ha deciso all’unanimità di mettere a disposizione, per chi volesse aderire, un’importante somma per un piano sociale che renda il meno dolorosa possibile l’interruzione del rapporto di lavoro. Inoltre, allo scopo di offrire sostegno ai collaboratori in un momento così delicato, il Corriere del Ticino ha raggiunto un accordo con una società ticinese di outplacement per trovare al più presto, alle persone interessate, una ricollocazione professionale.

 

Nonostante l’importante ristrutturazione che colpisce il Corriere del Ticino, il Consiglio di fondazione s’impegna a garantire anche in futuro, grazie ai suoi professionisti, un’informazione di qualità, concentrandosi sempre di più sugli approfondimenti dal territorio e mantenendo tutte le sedi locali nei principali centri del cantone.

 

Il Corriere del Ticino, infine, continua a puntare con decisione sul progetto “Digital first, smart print” lanciato lo scorso 3 dicembre all’interno della Newsroom di Muzzano: in quest’ottica sono al vaglio altre iniziative editoriali volte a valorizzare il prodotto Corriere e a rinforzare il rapporto con gli abbonati che da 128 anni rappresenta il valore aggiunto della nostra testata”.

 

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