CRONACA
Uno 'special bar' al Locarno Film Festival. Acqua del rubinetto anche per produttori, registi e attori
L'obiettivo della collaborazione tra il DT e la Ticino Film Commission è "quello di ridurre l'impatto ecologico delle produzioni audiovisive che ogni anno girano nel nostro Cantone"

LOCARNO – Il Dipartimento del territorio (DT) e la Ticino Film Commission (TFC) hanno avviato durante il periodo del Locarno Film Festival una collaborazione per incoraggiare la riflessione su abitudini e gesti, che contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale e allo stesso tempo promuovere sul territorio i principi dello sviluppo sostenibile. Quale primo passo è stato scelto di sensibilizzare i produttori cinematografici, gli operatori del settore e il pubblico al consumo di acqua del rubinetto: il DT sarà quindi presente a due eventi promossi dalla TFC con uno “speciale bar”, messo a disposizione grazie alla Società Svizzera dell'Industria del Gas e delle Acque (SSIGA), dove a essere spinata sarà l’acqua proveniente dal nostro territorio.

La scelta tra acqua in bottiglia e acqua del rubinetto può, infatti, fare una grande differenza in termini di bilancio ecologico. Basti pensare che, secondo le stime, l’importazione di acqua in bottiglia genera un traffico attraverso le Alpi pari a dodicimila camion all’anno. Ogni litro importato comporta il consumo di 3,1 decilitri di petrolio, contro gli 0,003 utilizzati per l’acqua del rubinetto. Vi sono inoltre da considerare le energie spese per lo smaltimento delle bottiglie. Si calcola che l’acqua del rubinetto è circa 200 volte più sostenibile dell’acqua imbottigliata prodotta in Svizzera; questo rapporto sale a 300 (e fino a 700) per le acque minerali provenienti dall’estero.

La TFC – che ha tra i suoi scopi principali la promozione e la valorizzazione del territorio ticinese quale location per il cinema e per qualsiasi forma di produzione audiovisiva – intende durante questi due eventi gettare le basi per un progetto futuro più articolato sviluppato in un’ottica di sviluppo sostenibile, di salvaguardia delle risorse naturali e delle peculiarità del territorio e di promozione e valorizzazione dei prodotti e servizi offerti dal tessuto socio-economico del Cantone. L’obiettivo a lungo termine, anche grazie alla collaborazione con il DT, è infatti quello di ridurre l’impatto ecologico delle produzioni audiovisive che ogni anno girano in Ticino e la cui presenza sul territorio è piuttosto rilevante, basti pensare che tra il 2015 e il 2017 la TFC ha accompagnato 57 produzioni nazionali ed internazionali, generando 1'130 giorni di attività sul campo e un indotto economico diretto stimato di 4.8 milioni di franchi che si è tradotto in 3'500 pernottamenti, 7'500 pasti e 222 impieghi di lavoro. Ad oggi si può affermare che mediamente ogni giorno una produzione audiovisiva sta girando in Ticino.

Durante la serata del 9 agosto all’ex Caserma di Losone (Base Camp del Locarno Film Festival) e, l’indomani, al workshop “Green Filmmaking” al Bar Sport di Locarno, la distribuzione dell’acqua in bicchieri riutilizzabili sarà pure l’occasione per sensibilizzare sul tema degli imballaggi monouso in plastica. Uno stand all’interno de laRotonda del Festival e animazioni sulle nostre risorse naturali e la biodiversità completeranno l’impegno del DT per una maggiore vivibilità del nostro territorio.

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