CRONACA
Il coronavirus rallenta La Posta: "Pacchi e lettere in ritardo. Ci scusiamo"
L'emergenza legata al Covid-19 si ripercuote sulla Posta: "Attivato un nucleo di crisi e il comitato antipandemie. Siamo alla ricerca di soluzioni"
TiPress

BELLINZONA – La difficile situazione in Canton Ticino in relazione al coronavirus ha ripercussioni anche per i collaboratori della Posta. "Nonostante gli sforzi profusi dal personale – si legge in una nota – tale situazione si ripercuote sull’esercizio della Posta. Al fine di ridurre il rischio di contagio tra i collaboratori, in Ticino gli addetti al recapito sono suddivisi in gruppi che preparano e svolgono i propri giri in orari diversi".

"I clienti riceveranno pertanto, temporaneamente, gli invii postali con un lieve ritardo. La Posta si rammarica che la clientela debba risentire di questa situazione. Mettiamo in campo ogni azione per ridurre al minimo le ripercussioni e continuare a garantire il recapito di lettere, pacchi e giornali alle economie domestiche. La Posta è alla ricerca di soluzioni flessibili e attuabili nell’immediato per permettere ai collaboratori di evitare il contagio ed erogare i servizi postali. Ringraziamo la clientela per la comprensione in questa situazione straordinaria".

L’obiettivo dichiarato della Posta è "garantire il servizio universale anche in questo periodo. Per questo motivo l’azienda
ha attivato il nucleo di crisi e il comitato antipandemie, che seguono da vicino lo sviluppo della situazione e sono in
contatto con l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Il nucleo di crisi sta sviluppando diversi scenari per ridurre al minimo le ripercussioni sui clienti, proteggere i collaboratori e contribuire a contenere la malattia".

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