Il giornalista: "Ceferin aveva già trasformato il calcio in un grande business". I club inglesi pensano di defilarsi
MONDO – Elezioni comunali a parte, la creazione della Superlega è l'argomento politico-calcistico più discusso negli ultimi giorni. Le reazioni non sono tardate e, a onor del vero, hanno evidenziato più contrari che favorevoli. Numerosi anche gli atti di disapprovazione da parte di giocatori, presidenti e club non coinvolti.
"Non sono sorpreso – commenta a Liberatv il giornalista Luca Sciarini – perché è una cosa di cui si parla da anni. Mi dà fastidio che la UEFA ora faccia un po' la verginella. Il presidente Ceferin aveva già trasformato il calcio in un grande business. L'appetito vien mangiando e gli altri si sono accorti che possono avere di più a livello economico. Secondo me, si tratta di una provocazione, molto forte e ben riuscita per avere più soldi dalla UEFA. Penso che alla fine si troverà un accordo".
In caso di riuscita – molto improbabile – è la fine del calcio? "Il calcio non morirà mai", risponde Sciarini. "Risorgerà, in caso, dalle proprie ceneri come l'Araba Fenice. Al massimo, potrebbe esserci un passo indietro, che sarebbe anche giusto visto i prezzi e le follie fatte in passato".
Molto improbabile, dicevamo. Sì, perché stando alle ultime indiscrezioni, la neonata Superlega rischia già di saltare. I club inglesi si stanno defilando e una riunione d'emergenza tra i dodici club fondatori è stata convocata per le 23:00.