CRONACA
Da Facebook a Meta, la trasformazione vista da Paolo Attivissimo. “Idea ambiziosa, ma vecchia. È questo quello che davvero vogliamo?”
L'esperto informatico: "Si rischia di creare un’élite mentre il resto del mondo resta a guardare da una vetrina"

LUGANO – Facebook non sarà più Facebook. Di nome e, probabilmente, anche di fatto. La decisione è stata ufficializzata ieri sera da Mark Zuckenberg, che ha reso noto il cambio di marcia del colosso dei social media. Meta è il nuovo nome con il logo che forma una sorta di infinito blu. Un nome che indica la strada che Zuckeberg e compagni intendono percorrere. “Siamo pronti – ha detto – a un nuovo capitolo di internet. Pronti a entrare nel metaverso”. Nel mondo digitale e della realtà aumenta, quindi.

Connettersi in 3D sarà, stando alle intenzioni di Zuckenberg, un gioco da ragazzi. Forse per pochi, forse per ricchi. Ma tant'è. Della trasformazione di Facebook a Meta ne abbiamo parlato con l'esperto informatico Paolo Attivissimo.

“Cosa cambierà? È ancora presto per fare previsioni. Dal lato pratico si sa ancora poco. Quello che è chiaro è che Facebook si trova di fronte a una situazione critica, vista e considerata l'emorragia di utenti giovani e le azioni legali che hanno messo in luce una politica aggressiva e senza rispetto della privacy. L'azienda ha sempre saputo i danni che faceva, ma è sempre andata avanti nel nome del profitto”.

“La svolta – dice Attivissimo – è importante. Poco cambierà per le applicazioni Instragram, Whats App e altre. Lo spostamento verso il metaverso, secondo i piani, prevede che dovremmo dotarci di uno schermo che ci farà immergere in questa nuova realtà. L'idea però è vecchia e ambiziosa. Forse Zuckenberg sta invecchiando e non possiede una visione fresca e moderna di come si sta evolvendo la tecnologia”.

Meta, però, potrebbe non arrivare a tutti. “Per chi possiede il 5G o i Paesi con connessioni potenti possono ambire a fare parte di questo metaverso. Facebook conta tre miliardi di utenti, molti dei quali non vantano una connessione sufficiente. Si rischia di creare una élite di questo mondo virtuale e il resto del mondo resta a guadare da una vetrina. Quando si parla di queste cose, mi è inevitabile il paragone con 'Second Life', annunciata come una rivoluzione planetaria e poi rivelatosi un grande flop”.

“Trasferirsi al metaverso significa cedere il controllo a una società privata. Parlo di dati sensibili e fisici. Pensiamo, per esempio, alla prova di un vestito sul mondo virtuale. Cederemo dati come le movenze, preferenze, abitudini e via dicendo. È questo quello che davvero vogliamo?”.

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Correlati

CRONACA

Facebook cambia nome: si chiamerà Meta. Zuckerberg: "La missione rimane la stessa"

29 OTTOBRE 2021
CRONACA

Facebook cambia nome: si chiamerà Meta. Zuckerberg: "La missione rimane la stessa"

29 OTTOBRE 2021
In Vetrina

LETTURE

Fontana Edizioni celebra la Madonna d’Ongero

16 SETTEMBRE 2025
BANCASTATO

BancaStato, l’avv. Marco Galli entra in Direzione generale

15 SETTEMBRE 2025
BENESSERE

La skincare coreana allo Splash e Spa Tamaro: arriva il nuovo rituale viso che unisce scienza, natura e lusso sensoriale

10 SETTEMBRE 2025
EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

Due donne, due destini: il dittico lirico inaugura la stagione del LAC

09 SETTEMBRE 2025
EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

TPL SA: 25 anni di crescita e innovazione per la mobilità urbana

09 SETTEMBRE 2025
LETTURE

"Una vita nel Novecento": la storia di Egle Delucchi rivive in un libro Fontana Edizioni

02 SETTEMBRE 2025
LiberaTV+

POLITICA E POTERE

Iniziative sui premi, tre domande a Franco Denti: "Più Lega che PS..."

06 SETTEMBRE 2025
LISCIO E MACCHIATO

Governo in prima linea, Carobbio si smarca

05 SETTEMBRE 2025
ENIGMA

La Cina di Xi Jinping e il nuovo Mondo

07 SETTEMBRE 2025