L'incredibile storia della giovane veronese che ora vorrebbe specializzarsi in cardiologia
VERONA - Cinque anni fa ha terminato il liceo classico con 100 e lode e l’applauso dei commissari d’esame per aver compleato il percorso scolastico con un anno di anticipo. Ora, a 23 anni appena compiuti, Carlotta Rossignoli è una delle più giovani laureate d’Italia in medicina. È uscita dall’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano con 110 e lode e menzione d’onore. Si è laureata in 5 anni, contro i 6 previsti dal corso di studi. “Non ho perso tempo, non perdo mai tempo. È stata impegnativa anche perché il corso era tutto in inglese”, ha detto la ragazza al Corriere della Sera.
Ma nel frattempo Carlotta ha anche curato la sua attività parallela di “influencer” da 16'000 follower, pubblicando su Instagram foto e video dai luoghi più disparati: saune, palestre, chalet di montagna, e ha partecupato al programma sportivo dove compare ogni fine settimana come valletta su Telenuovo per l’Hellas Verona. Nel 2017 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’aveva premiata coma Alfiere del lavoro. Che dire? Genio e bellezza…
“Sono determinata e mi organizzo: ho una tabella di marcia che rispetto senza distrazioni e una famiglia stupenda che mi supporta in tutto – ha raccontato -. Sono figlia unica e mamma e papà si sono dedicati molto a me. Mi aiuta poi il fatto di dormire poco, per me il sonno è tempo perso, e una buona memoria. Ce poi un terzo segreto: ho una gran voglia di fare. Quando ero in sessione, sotto esame, studiavo dalle 6 del mattino fino anche alle due di notte”.
Non solo studio: anche “un paio d’ore al giorno per attività fisica e rilassamento mentale che poteva essere la corsa, la palestra, il pianoforte e la trasmissione televisiva”. Questo sotto esame. Ma quando non è pressata dallo studio, Carlotta va in montagna, scia, fa snowboard… Niente fidanzati, invece: “Non ho mai avuto storie lunghe perché ho sempre dato priorità ad altre cose. Non è una chiusura mentale ma ritengo che avere una persona a fianco significhi dedicarci del tempo e quindi ne deve valere la pena. Cioè, non ho trovato ancora nessuno che mi capisse fino in fondo, che stesse ai miei ritmi e mi appoggiasse appieno”.
La giovane veneta sogna di “diventare un medico con la M maiuscola. Voglio dare il massimo ai miei futuri pazienti. Devo prendermeli a cuore e pensare che c’è una vita da salvare, da curare. Voglio questo e lo voglio fare in Italia, all’estero ci andrò solo per qualche breve periodo formativo”. Vorrebbe specializzarsi in cardiologia “perché il cuore è il centro di tutto. Se si ferma è la fine. Penso al paziente che arriva con l’infarto e tu puoi ridargli la vita. Salvi una vita e il risultato è immediato. Bellissimo. Non vedo l’ora di iniziare”.