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Cronaca
05.11.2022 - 09:150

Sospiro di sollievo: la Svizzera non dovrebbe avere penuria di energia

L'Ufficio Federale dell'energia elettrica ha studiato quattro possibili scenari, concludendo che l'approvvigionamento dovrebbe essere garantito, con l'eccezione eventualmente di al massimo sei giorni. L'incognita rimane sempre la guerra in Ucraina

BERNA - La Svizzera non dovrebbe conoscere la penuria energetica: in tutti gli scenari presi in considerazione infatti sarebbe in grado di far fronte al fabbisogno di corrente, fatto eventualmente salvo sei giorni nel caso peggiore. Lo dice uno studio dell’Ufficio federale dell’energia elettrica (UFE), che ha ipotizzato quattro situazioni complesse e di difficoltà. 

Il primo scenario visto riguarda una diminuzione della disponibilità delle centrali francesi ridotta del 15% senza penuria nel resto d'Europa, il che non causerebbe problemi al nostro paese. Se invece il gas disponibile in totale in Europa si riducesse del 15%,  nell’87% delle simulazioni, in Svizzera non si presentano problemi nella fornitura di energia elettrica, mentre bn ell’8% delle simulazioni, la quantità di elettricità mancante corrisponde a più di un giorno di consumo invernale. Per contro, nel 5%, corrisponderebbe all'uso che se ne fa in oltre due giorni e mezzo. 

La situazione europea sarebbe tesa se mancasse 50% della produzione delle centrali nucleari francesi e quella delle centrali svizzere di Leibstadt e Beznau1: la Svizzera se la caverebbe grazie alle centrali idroelettriche e all'approvvigionamento dato dai paesi vicini. Infine, se mancasse il gas sul continente e non funzionassero le centrali Svizzera, mancherebbe energia per sei giorni, ma viene ritenuto improbabile.

Dunque, si può stare relativamente tranquilli (anche se sei giorni al freddo certamente non sono un intero inverno ma sono lunghi...). Marianne Zünd, portavoce dell’UFE, ha spiegato al CdT come tutte le ipotesi prese in considerazione partivano dal presupposto che una certa quantità di gas sia sempre disponibile in Europa. Esiste però l'incognita legata alla guerra in Ucraina. 

"Se ci riferiamo agli scenari più probabili, le misure del Consiglio federale contribuiscono a garantire, il prossimo inverno, l’approvvigionamento energetico del Paese. Si tratta comunque di scenari ipotetici per cui l’appello ai privati per una riduzione dei consumi continua a rappresentare un importante contributo per la stabilità dell’intero sistema energetico interno", ha aggiunto. 

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