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Cronaca
05.04.2023 - 12:270

Botta, la finanza e la nuova Milano: "Una città che si è arresa alla globalizzazione"

L'80enne architetto ticinese ha svolto nella sua carriera importanti lavori per la Scala, tra cui una torre che sarà pronta l'anno prossimo, e critica l'evoluzione architettonica: "Non c'è più la memoria della Milano Moderna"

MILANO - Una città che non rispecchia più la sua identità urbana. Per Mario Botta così è la Milano moderna. In una intervista al Corriere della Sera l'architetto ticinese, che nei giorni scorsi ha compiuto 80 anni, allarga però la critica: l'avere la finanza come committente penalizza l'architettura.

"I nuovi proprietari se ne fregano dell’architettura perché il valore dell’edificio è legato all’investimento: a volte, se resta vuoto non gli interessa. La finanza è talmente ricca che non si interessa del destino dell’immobile, non sa nemmeno in che Paese stia. È una condizione di ipercapitalismo senza nome, non c’è nemmeno il capitalista da poter contraddire. Da qui anche i grandi misfatti bancari: ci sono banche senza risparmiatori", è la sua opinione, mentre a suo avviso "le architetture erano fatte per durare e far vivere meglio gli uomini di più generazioni".

Tornando alla realtà di Milano, da City Life in poi, ci sono ora tanti edifici che non hanno un vero legame col territorio, "dei funghi inattesi" che "non hanno memoria, non ricordano quella Milano Moderna che c’è stata qui e non altrove". Il motivo? La Città, a suo dire, si è arresa al processo di globalizzazione. 

"Il nuovo linguaggio non sa vedere la città, le piazze storiche, le destinazioni d’uso: se la sostenibilità non ritrova le tracce della città è un’occasione perduta. Piazza Gae Aulenti è un alibi, non è tessuto urbano. Non si rispettano i limiti di cambiamento, non si lasciano gli slarghi, i giardinetti, gli androni, le corti", che a suo avviso sono caratteristici della Milano di un tempo che lui ancora ricerca quando ci viene.  

In questa nuova architettura senza legami col territorio e il passato non si inscrivono i suoi lavori, a partire da quelli per la Scala. Al momento sta lavorando a una nuova torre che si aprirà nel 2024 e ospiterà la sala prova per l'orchestra e una sala prove per il balletto. 

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