Il direttore del MAT al collega: "Magari mi sbaglio, ma penso che queste polemiche sono create ad arte a scopi commerciali"
di Mirko D'Urso*
Caro Pablo.
Ci ho pensato parecchio prima di scrivere pubblicamente un mio pensiero su tutto quanto hai scritto in questi mesi e le polemiche che molto intelligentemente hai saputo creare ad hoc.
Siamo due fondatori di due realtà artistiche molto grandi in Ticino e quindi commercialmente le nostre scuole sono sicuramente concorrenziali. Non lo sono per nulla didatticamente e a livello di visione. Questo spiega perché in questi anni diversi allievi del MAT sono venuti alla Pop e perché diversi allievi della Pop sono venuti al MAT. Sono assolutamente convinto che entrambe le realtà siano di valore, ma appunto con principi e linee guide molto diverse. Prima tra tutte il fatto che la mia realtà non ha come scopo quello di produrre ma di solo di formare. E sono felice quando vedo artisti formati al MAT che hanno parti importanti nelle vostre produzioni. Dico davvero.
Sono assolutamente d’accordo con te quando scrivi che molti testi scritti per canzoni di successo siano vergognosi, misogini, sessisti e violenti. Ed è importante provare ad inculcare messaggi diversi ai nostri giovani. Però poi guardo il video di Stella di Hollywood e rimango deluso. La maggior parte delle ragazze (tutte bellissime) sono in abiti succinti e molte inquadrature sono oggettivamente volgari per delle ragazze che hanno 16 anni. Prendo come esempio il momento dove la ragazza con la tuta rossa si struscia in mezzo alle gambe il pallone da basket. Ma sono diverse le immagini nel video che sessualizzano queste ragazzine e se sei onesto con i tuoi pensieri dovresti ammetterlo pure tu.
Il testo è oggettivamente misogino e dà l’immagine della ragazzina alla ricerca del suo sugardaddy
“Coprimi di inganni con il tuo cash”, “Portami a farmi provare la Porsche”, “Dimmi che mi fai viaggiare sul private jet”, Chiudimi in questa supercar e fai di me ciò che sai, ciò che vuoi” e molte altre frasi che vanno in quella direzione e dove tra l’altro ragazze tacciano da puttane (bitch) altre donne.
“Chiudimi in questa super car e fai di me ciò che sai e ciò che vuoi”: eh no, caro Pablo. Non va bene. Tu uomo non farai mai di me donna ciò che vuoi, ma ciò che voglio io, che vogliamo insieme, ma non ciò che vuoi tu! Anche questi sono messaggi pericolosi. Non solo quelli cantanti da rapper italiani maggiorenni.
Però tu sei commercialmente molto forte e in Ticino non hai eguali …e sai benissimo che fare un video con belle ragazze con vestiti succinti carine che parlano (cantano) di sesso porta views e seguito. Così come sai che il tuo ultimo post polemico su X Factor porterà le persone a cercare di vedere quanto successo portando visibilità alle ragazze.
Tutto lecito, ci mancherebbe, ma non puoi dire che Morgan e Ambra cercano visibilità e poi oggettivamente fai la stessa cosa da mesi. Altrimenti non taggheresti Fedez, J Ax e tutti gli altri nei tuoi post. Se li tagghi è perché vuoi che le polemiche diventino virali.
E ripeto io sono d’accordo con te sul discorso del combattere contro certi messaggi che si passano attraverso l’arte a ragazzini e adolescenti. E anche a livello di immagine dobbiamo smetterla di far credere che ad avere successo sono solo quelle belle che si vestono in modo sexy. Perché, cavoli, non è così. O meglio non deve essere così.
Per quanto concerne i talent, sai da sempre come funzionano e sai perfettamente il marcio che li circonda e quanto la parte commerciale e non artistica sia predominante in quei programmi. Allo stesso modo sai perfettamente come funzionano le selezioni. E allora mi viene da dire: perché porti i tuoi allievi a fare le selezioni? Io penso che tu lo faccia per un discorso puramente commerciale. E non lo critico. Però manchi dal mio punto di vista un po’ di coerenza. Ma magari mi sbaglio.
Ogni nostri allievo di canto è libero di provare ad andare ad X Factor o ad Amici ma come scuola non andremo mai a spingerli in quella direzione. Perché sappiamo il marcio che c’è in quei programmi e sappiamo quanto possano essere pericolosi per la psiche di ragazzine e ragazzini che rischiano di essere ingiustamente distrutti dai giudici.
Credimi se ti dico che ti stimo e che stimo la tua realtà così come stimo tantissimo umanamente e professionalmente il tuo braccio destro Mauro Marchese e quello che mi auguro e che le tue giuste battaglie possano sfociare anche in prodotti artistici che non strizzino l’occhio solo al commerciale e alla ricerca di visibilità. Anche perché la qualità c’è e devi essere orgoglioso di questo.
*Direttore Generale Centro Artistico MAT