CRONACA
Un ticinese tra le iene. L'appassionato 'diario' africano di Raffaele Morisoli
Affascinato sin dall’infanzia dalla natura selvaggia sta coronando il suo sogno. "Tra poco la mia avventura si concluderà, ma non voglio pensarci. Per il momento voglio solo a godermi appieno questa bellissima esperienza”

Raffaele Morisoli, figlio 24enne del capogruppo UDC Sergio, è studente di biologia all’Università di Neuchâtel. Per la sua tesi di master sul comportamento animale, a gennaio scorso è volato in Sudafrica, all’Addo Elephant National Park (AENP), dove studia la dieta e il comportamento di caccia della iena maculata (la “classica” iena del cartone animato Disney Il Re Leone, per intenderci) reintrodotta nell’AENP dal 2003 dopo quasi un secolo, ma sul cui comportamento alimentare si conosce ancora poco.

Affascinato sin dall’infanzia dalla natura selvaggia africana e dai suoi abitanti, il giovane ticinese sta coronando così il suo sogno di studiare i grandi predatori da vicino, nel loro habitat naturale, e contribuire a proteggerli.

“Tra tutti i predatori africani, la iena sicuramente non è il più attraente; infatti devo ammettere che inizialmente il loro studio non era il mio obiettivo”, racconta Morisoli. Interessato piuttosto a studiare il comportamento di leoni e leopardi, a gennaio dell’anno scorso Raffaele comincia ad inviare candidature a varie Università, sia africane che europee, oltre a ONG e altre Organizzazioni di conservazione ambientale, con la speranza di poter seguire un grande progetto su questi animali.

In un primo tempo ottiene solo risposte negative finché, dopo due mesi, il professor Radloff dell’Università di Cape Town, studioso di etologia dei leoni del Sudafrica, si interessa a lui. “Gli chiesi se per caso non avesse un progetto sui leoni da assegnarmi, ma purtroppo non c’era disponibilità in quest’ambito”, ricorda Morisoli. “Ciononostante, il professor Radloff stava cercando qualcuno che svolgesse una ricerca sulle iene di Addo per studiare la loro influenza sulle popolazioni di prede nel parco. Ci ho pensato un poco e ho deciso di cogliere al volo l’occasione che mi si presentava; dopotutto, sapevo molto poco sulle iene, e questa sarebbe stata un’opportunità per conoscerle meglio. L’idea di avventurarmi in questo nuovo progetto mi intrigava, così ho accettato. Oggi posso dire di non poter essere più felice”.

Grazie al suo importante lavoro di ricerca, Raffaele sta imparando molto su un animale considerato - a torto - poco attraente; inoltre, i dati che raccoglie sono utili ai manager del Parco nella gestione delle popolazioni animali che vi abitano. Senza contare che… può occuparsi indirettamente anche dei leoni - come desiderava - in quanto anch’essi sono legati al progetto. Come spiega il giovane biologo: “Quello di cui mi occupo concretamente è cercare di capire in primis di cosa si nutrono le iene nel Parco; per questo raccolgo i loro escrementi e li analizzo al microscopio per identificare la preda ingerita attraverso i peli che contengono. In secondo luogo, cerco di capire il modo in cui le iene si procurano il cibo, ovvero se cacciano direttamente le loro prede o se invece rubano le carcasse ai leoni, cosa impossibile da determinare attraverso l’analisi degli escrementi. A tale scopo, monitoro giornalmente i movimenti delle iene nel Parco tramite un collare GPS, in modo da individuare i luoghi in cui potrebbero aver sbranato una preda. Una volta trovate e identificate le carcasse, metto a confronto i movimenti delle iene con quelli dei leoni, anch’essi muniti di collare GPS, nelle 24 ore precedenti alla presunta morte della vittima. Così facendo posso constatare se ad uccidere la preda siano state le iene oppure i leoni”.

Si tratta di un metodo innovativo nello studio delle abitudini di caccia delle iene maculate, che viene testato per la prima volta con questo progetto. “L’ideale - spiega Morisoli - sarebbe seguire le loro attività direttamente, a poca distanza, ma purtroppo questo non è possibile per via della fitta vegetazione e della vita strettamente notturna delle iene, che rende difficile individuarle, per non parlare dei pericoli che si possono incontrare nel Parco. Con il nostro nuovo metodo ogni tanto siamo fortunati e troviamo delle carcasse, o almeno qualche frammento, mentre altre volte veniamo ‘bluffati’, trovando solo luoghi in cui esse stavano riposando o facendo altro, senza alcuna traccia di carcasse. In ogni caso, avere la possibilità di entrare nel mondo di questi strani e ambigui animali è un’occasione unica e bellissima”.

I dati della ricerca di Raffaele Morisoli aiuteranno i gestori dell’Addo Elephant National Park nella pianificazione di strategie efficaci per regolare e conservare le popolazioni di iena maculata, di altri predatori, degli erbivori e, di conseguenza, la vegetazione. Le iene maculate svolgono un ruolo centrale nel ciclo di vita dell’Addo Elephant National Park come super predatori, e le loro attività hanno un impatto sull’intero ecosistema. Calcolare il numero ottimale di iene maculate per il Parco aiuterà ad evitare la loro sovrappopolazione, impedendo che abbandonino il territorio per mancanza di cibo ed entrino in conflitto con gli insediamenti umani circostanti. Un equilibrio tra prede e predatori è necessario per questo, e per proteggere la vegetazione locale, influenzata dal numero e dall’attività degli erbivori.

Un lavoro senz’altro interessante e che riserva molte emozioni. “Stando qui ho avuto la fortuna di osservare le iene di notte dal vivo, mentre erano intente a mangiare le loro prede. Mi ha impressionato come rispettano le gerarchie sociali, con la matriarca che si nutre per prima seguita dai subordinati ed infine dagli adolescenti, oppure come annusavano incuriosite la mia macchina fotografica cercando di capire se rappresentasse un pericolo o meno. Vederle alle ultime luci del tramonto che si preparano per andare a caccia è qualcosa di spettacolare, così come osservarle all’alba rientrare verso le loro tane, con parte del bottino della notte conservato per i cuccioli, ancora troppo giovani per cacciare da soli”.

Insomma, un’esperienza davvero particolare, diversa, indimenticabile. Tra poco il progetto giungerà a termine, ma quanto vissuto e imparato rimarrà per Raffaele un ricordo indelebile. Traspare un po’ di nostalgia nelle sue parole: “Al di là della mia ricerca, da quando sono qui ho avuto la possibilità di vedere ogni giorno animali fantastici come elefanti, zebre, leoni, bufali e molti altri ancora; inoltre ho l’opportunità di aiutare i rangers del Parco nel monitoraggio dei rinoceronti, potendo toccare con le mie mani queste creature colossali. Le persone che vivono e lavorano qui sono molto gentili e simpatiche, mi piace passare il tempo con loro e dare una mano quando c’è bisogno. Anche loro mi hanno aiutato tantissimo; abbiamo un bel rapporto, spesso andiamo a giocare insieme a calcio ad Addo, la città vicina, e mi sento come a casa. Tra poco la mia avventura si concluderà, ma non voglio pensarci. Per il momento voglio solo a godermi appieno questa bellissima esperienza”.

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
In Vetrina

EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

Torna l’appuntamento estivo con LAC en plein air

06 GIUGNO 2025
PANE E VINO

Arrocco gastronomico: il Meta lascia Paradiso e trasloca in Piazza della Riforma a Lugano

05 GIUGNO 2025
EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

Un trittico di Filarmoniche! Concerto d'eccellenza sabato a Mendrisio

05 GIUGNO 2025
ENERGIA

AET da record grazie (anche) alla neve: utile di 46 milioni!

04 GIUGNO 2025
EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

Cavea Festival: un grande ritorno alle cave di Arzo

03 GIUGNO 2025
EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

Tutto pronto nell'Alto Ticino per la 20esima Festa Cantonale di Tiro

27 MAGGIO 2025
LiberaTV+

POLITICA E POTERE

Trump, Harvard, Israele e i Pro-Pal. Tre domande a Mauro Dell'Ambrogio

31 MAGGIO 2025
ANALISI

La Lega e l'arrocco

02 GIUGNO 2025
ENIGMA

Bye, bye Elon Musk

01 GIUGNO 2025