Tyler Robinson, 22 anni, è stato arrestato grazie a una segnalazione da parte del padre, che ha riconosciuto suo figlio in fotografie diffuse dalla polizia
OREM (Utah) – Le autorità dello Utah hanno arrestato Tyler Robinson, 22 anni, il killer di Charlie Kirk, noto attivista conservatore e cofondatore di Turning Point USA, ucciso durante un evento pubblico all’Università dello Utah Valley mercoledì scorso. Kirk, 31 anni, è stato colpito da un solo colpo fatale sparato da un fucile bolt-action dall’alto, mentre rispondeva a una domanda sul palco.
L’arresto di Robinson è avvenuto oggi, venerdì 12 settembre, circa 33 ore dopo il delitto. Il sospetto è stato individuato grazie a una segnalazione da parte del padre, che ha riconosciuto suo figlio in fotografie diffuse dalle autorità. All’inizio Robinson avrebbe rifiutato di costituirsi, ma poi ha acconsentito dopo le insistenze della famiglia.
Le prove raccolte dalla polizia sono considerevoli. È stato ritrovato un fucile di tipo bolt-action Mauser .30-06, nascosto in una zona boschiva vicino al campus, avvolto in un asciugamano. Sequestrate anche cartucce, alcune già sparate e altre non esplose, con iscrizioni provocatorie: tra queste “Hey fascist!”, “Catch!”, e “Bella Ciao”. Sono emersi anche messaggi su piattaforme come Discord, condivisi da Robinson e da persone vicine, che suggeriscono che l’azione fosse premeditata.
Le autorità ritengono che Robinson abbia agito da solo. L’arresto è stato confermato dal governatore dello Utah, Spencer Cox, e dal FBI.
Tra le reazioni più forti quella dell’ex presidente Donald Trump, che ha affermato che Robinson va condannato a morte. In un’intervista televisiva ha sostenuto che negli Stati Uniti, e in particolare nello Utah, il killer “dovrebbe ricevere la pena capitale”. Allo stesso tempo, Trump ha annunciato che Kirk riceverà la Presidential Medal of Freedom e lo ha descritto come un martire per la verità.
L’uccisione di Charlie Kirk ha provocato indignazione bipartisan. Membri del governo dello Utah e figure politiche a livello nazionale hanno sottolineato che si tratta di un attacco non solo contro un individuo, ma contro il principio della libertà di parola e l’integrità del dibattito pubblico. Il fatto che le cartucce portassero iscrizioni politiche e provocatorie ha sollevato ulteriori interrogativi sulla pericolosità crescente della polarizzazione ideologica negli Stati Uniti.
Per ora le indagini proseguono: si stanno analizzando tracce forensi (impronte, DNA, munizioni, percorso del proiettile), filmati di videosorveglianza e testimoni. La definizione del movente definitivo richiede ancora tempo, ma tutto lascia intendere che sia stato un omicidio politicamente motivato.