CRONACA
Terremoto in casa Ambrì. Lombardi: "Mandato a disposizione". Duca: "Pugnalati alle spalle". Cereda: "Noi non ci saremo più"
Rivoluzione in casa biancoblù. Il Coach e il DS lasciano: "Il vaso è rotto, siamo delusi". Il presidente: "Arrabbiato con me stesso. La responsabilità è mia"
TIPRESS

AMBRÌ - Sì, Luca Cereda e Paolo Duca non faranno più parte dell'Ambrì Piotta. L'annuncio ufficiale è arrivato nel corso di una conferenza stampa indetta alla Gottardo Arena alla presenza del presidente Filippo Lombardi, dell'ormai ex DS Paolo Duca e dell'ex allenatore Luca Cereda. Nella serata di ieri è iniziata a circolare la notizia di un incontro tra il presidente dell'HCAP e Christian Dubé. Il tutto all'insaputa di Duca.

I tre si sono presentati ai microfoni visibilmente scossi e amareggiati. Ognuno per le sue ragioni. Lombardi: "Oggi sono estremamente arrabbiato con me stesso. Non ho saputo gestire la situazione. L'indossolubile legame tra Duca e Cereda necessitava di affrontare una situazione critica dal punto di vista dei risultati. Mi sono scusato con i due, ma sono incazzato con me stesso. La squadra non sta performando come dovrebbe e credo che su questo siamo tutti d'accordo. Sul perché possiamo discuterne, ma la prima reazione quando le cose vanno male deve venire dalla squadra e questa reazione l'abbiamo vista solo a momenti. Se si va a intermittenza, l'Ambrì non ha chance. Può farcela solo dando il 100%".

E ancora: "Vero è che il CdA ha avviato dei sondaggi per capire. Auguro che questa squadra possa riprendersi. Mi auguro che Paolo e Luca possano superare la legittima amarezza di questo momento e mi auguro che il nostro pubblico capisca la situazione. Mi rendo conto che c'è una situazione che abbiamo creato noi in reazione a una situazione esistente. Non sto a buttare colpe sugli altri, tocca a noi prendercele. Ho informato i colleghi del Cda che il mio mandato è a disposizione, ma dobbiamo prima superare questa crisi".

"Non doveva finire così e me ne assumo le responsabilità. Il Consiglio non ha esonerato nessuno, ma capisco che la notizia circolata di un incontro preliminare con un altro allenatore li mette in difficoltà. Accettiamo la loro decisione di fare un passo indietro, anche se le responsabilità sono nostre. Non siamo in grado di presentare un nuovo allenatore: un conto sono i sondaggi, un altro le decisioni", dice ancora il presidente.

La parola è passata poi a Duca: "Devo dire che sono deluso per come sono andate le cose. Mi fa molto male perché siamo stati pugnalati alle spalle dopo aver lottato fianco a fianco in tantissime battaglie. Riconosco di aver un carattere impulsivo e diretto, ma penso che sono sempre stato onesto e pronto a discutere di qualsiasi situazione. Ho sempre lavorato per il bene dell'Ambrì Piotta. Sono deluso perché domenica siamo andati a cercare il dialogo per capire come procedere. C'è una crisi sportiva di risultati e ce ne rendiamo conto e al momento del dialogo non sono state dette in faccia. La verità è che l'Ambrì esiste da 88 anni. C'era prima di noi e ci sarà, sperò, dopo. Noi abbiamo portato il sacco, ci siamo assunti le responsabilità. Abbiamo fatto il possibile e l'impossibile in condizioni difficili. Il sacco lo dovrà ora portare qualcun altro. Ringrazio tutti per aver avuto la possibilità di fare questo lavoro. L'ho fatto con convinzione ed energia. Ne avevo ancora, ma la dirigenza ha deciso altrimenti". "Ci avete tagliato le gambe", ha detto in risposta a Lombardi che ha spiegato di non aver esonerato nessuno.

Cereda: "Io parto dai ringraziamenti per avermi dato nel 2017 la possibilità di allenare l'Ambrì. Ringrazio anche i tanti tifosi che sia nei momenti belli che in quelli brutti mi sono stati vicini. Sono stati nove anni intensi con tantissime emozioni e la verità è che nel lontano mese di aprile del 2017 avrei firmato per fare otto stagioni. Vado molto fiero di diverse cose, la prima su tutte di aver tenuto assieme tutto lo staff per nove anni. La seconda cosa che mi viene in mente la qualifica alla Champions League, la vittoria della Spengler e l'allenatore che ha guidato la transizione dalla Valascia alla Gottardo Arena. La squadra sta vivendo un periodo difficile e abbiamo sempre cercato le soluzioni, anche con il CdA. Già due anni fa abbiamo ragionato a lungo se era giusto o meno andare avanti. Di questo percorso, come ha detto Paolo, che ci importa è che l'Ambrì possa vincere venerdì e sabato. Sono vicini a invertire la rotta e auguro a tutto il club di ritrovare tante emozioni positive a partire da venerdì".

 

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