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Nel 2022 il salario mediano in Svizzera era di 6’788 franchi lordi al mese. Ma il Ticino si conferma l’area con le retribuzioni più basse con un salario mediano di 5’590 franchi. I dati dell’Ufficio federale di statistica riaccendono i riflettori su un tema noto e irrisolto. LaRegione intervista il segretario di UNIA Giangio Gargantini, che parla di “situazione drammatica”, e il direttore della Camera di commercio Luca Albertoni, che invita a valutare bene i dati, non mischiando mele e pere. Ne parliamo con il giornalista Aldo Sofia.
Sempre sul piano salariale, i sindacati svizzeri ribadiscono la loro posizione critica sulle trattative con l’Unione Europea.
Altro tema, la sicurezza nazionale alla luce dei conflitti e delle instabilità in diverse aree del mondo a noi vicino, sulla quale interviene sul Corriere del Ticino il ministro delle Istituzioni Norman Gobbi.
In chiusura, a un anno dalla scomparsa del Credit Suisse, il presidente di UBS propone che la vigilanza sulle banche sia affidata alla Banca Nazionale, come avviene negli Stati Uniti, e non più alla FINMA.