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16.10.2013 - 14:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Caso Lumino's, il Governo risponde ai socialisti: "Ecco come sono andate le cose"

Il Consiglio di Stato sull'atto parlamentare: la proposta di Barra non avrebbe avvantaggiato solo il Lumino's. La sua lettera è stata trasmessa al Ministero, che valuterà la gravità della situazione

BELLINZONA – Il Partito socialista chiedeva una risposta urgente e la risposta è giunta oggi, pochi giorni dopo l’atto parlamentare. Il Consiglio di Stato sottolinea che “la vicenda è oggetto di un procedimento penale, motivo per cui non siamo in grado di determinarci in merito all’asserita gravità della situazione. Di conseguenza ci siamo limitati ad affrontare gli aspetti che per legge ci consentono di intervenire”.

A tale proposito, il Governo cita l’apertura di un’inchiesta disciplinare nei confronti del funzionario coinvolto nella vicenda.

“Il Consiglio di Stato – si legge ancora nella risposta all’atto parlamentare - ha provveduto a trasmettere al Ministero pubblico, per verifica e valutazione nell’ambito del procedimento penale in corso, lo scritto del direttore del Dipartimento del territorio, con una nota allegata all’attenzione del Consiglio di Stato, sull’ipotesi di regolamentare l’ubicazione dei locali a luci rosse fuori dalla zona edificabile”.

Il ministro Michele Barra ha dichiarato pubblicamente di essersi consultato, dopo l’incontro con il direttore del Lumino’s Luigi Girardi, con un collega di Governo. Ma non ha indicato il suo nome. L’interrogazione dei socialisti chiedeva di renderlo pubblico.

E il Governo risponde: “Michele Barra ha conferito sulla questione con il collega Norman Gobbi. Ciò è avvenuto tuttavia solo in un secondo momento, allorquando un’inchiesta di polizia era già in corso”.

Per quanto riferito allo scrivente Esecutivo – si legge sempre nella risposta all’interrogazione urgente del PS -, “il direttore del Dipartimento istituzioni si è limitato a prendere atto di quanto esposto dal collega, indicandogli di valutarne attentamente il contesto e la situazione. Simile prudente atteggiamento si imponeva poiché Gobbi era stato ricusato dal legale delle società facenti capo al locale di Lumino a causa di un suo semplice scritto al Municipio, con il quale legittimamente si garantiva la piena disponibilità della Polizia cantonale a intervenire nell’ambito dell’applicazione della legge sugli esercizi alberghieri”.

“Sul predetto contatto – aggiunge il Governo -, i contenuti e i risvolti del caso, stante quanto comunicatoci dal direttore del Dipartimento del territorio, il Ministero pubblico è stato compiutamente informato. Di conseguenza, lo scrivente Consiglio ritiene che non vi siano esigenze particolari che lo possano interessare direttamente e che siano suscettibili di ulteriore comunicazione, reputa altresì come occorra lasciare al magistrato competente il compito di assumere i riscontri indispensabili ai fini dell’inchiesta”.

Il Governo risponde anche a un'altra domanda del PS: è vero che se la proposta di Barra fosse stata accolta il Lumino's avrebbe potuto riaprire come bordello?

Ci siamo limitati a prendere atto della documentazione, scrive il Consiglio di Stato, riservandoci l'ipotesi di approfondimenti giuridici prima di procedere a qualsiasi discussione. "In questo contesto si ritiene opportuno precisare che ovviamente l'esigenza di richiedere un cambiamento di destinazione di edifici a vocazione commerciale, situati fuori zone edificabili, in postriboli, interessa più luoghi sul territorio cantonale e non trattasi quindi di una peculiarità del Lumino's".

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