POLITICA E POTERE
Savoia: "Il lider minimo Levrat rischia di far perdere la votazione sui salari minimi in Ticicno"
Il coordinatore dei Verdi risponde per le rime al presidente dei socialisti che ieri aveva punzecchiato gli ecologisti ticinesi: "Il PS è l'unico partito che difende i ticinesi a Berna? Aggiungiamo, per correttezza di informazione che gli asini volano"

di Sergio Savoia*

I socialisti ticinesi, per perorare la peraltro sacrosanta causa del salario minimo in votazione il 18 maggio, hanno pensato bene di invitare in Ticino il loro presidente nazionale Christian Levrat.

Quando il buon Dio distribuiva la simpatia, Levrat è arrivato tardi. Il suo impegno diretto per il salario minimo in Ticino rischia quindi di fare più male che bene. 

Così, il lìder minimo si è presentato a a Lugano spalando palta su tutto e tutti e sparando una baggianata talmente grossa che non gli stava neanche in bocca: il PS è l'unico partito che difende i ticinesi a Berna.

La riscrivo: così siete sicuri di aver letto bene. Il PS è l'unico partito che difende i ticinesi a Berna. Aggiungiamo, per correttezza di informazione che gli asini volano e i bambini sono portati dalle cicogne.

Quella di Levrat è una palla talmente gigantesca che perfino quelli del suo partito la contestano.

Marco Jermini ha avuto il coraggio di dirlo prima di tutti: nonostante due Consiglieri Federali e un'ampia pattuglia parlamentare, l'incidenza del partito socialista è stata nulla per limitare gli effetti della libera circolazione, aveva più o meno detto annunciando il suo sostegno all'iniziativa "Contro l'immigrazione di massa".

Perfino Franco Cavalli, dopo la scoppola del 9 febbraio, è parzialmente rinsavito e ha dovuto certificare il fallimento della politica del PS.

Ma Levrat vada pure avanti a raccontare alle sue panzane, così grazie alla sinistra fra non molto avremo l'Europa dominata dai personaggi alla Marine Le Pen. I socialisti, con la loro arroganza e autoreferenzialità salottiera stanno consegnando il continente e la Svizzera alla destra.

Perché purtroppo a scagliarsi contro l'Unione Europea dei tecnocrati, degli anti-democratici, dei finanzieri e dei banchieri di Bruxelles, a fare discorsi a tutela del lavoro residente e della sacrosanta sovranità nazionale, sono rimasti i partiti di destra o quella che viene definita "antipolitica".

Molti degli anti-europeisti attuali (non solo a destra, ci sono anche movimenti come quello di Grillo in Italia) non fanno altro che affermare ciò che dovrebbe dire la sinistra, purtroppo ormai totalmente genuflessa sull'altare dell'UE.

Unica eccezione i Verdi ticinesi, che sono l'unica forza progressista in Svizzera a non voler lasciare questa bandiera di libertà e giustizia sociale in mano a una sola parte politica.

Levrat ha già perso innumerevoli occasioni per stare zitto: ha chiesto che si rivoltasse sull'iniziativa "Contro l'immigrazione di massa", perché il risultato non gli piaceva. 

Non ha rispetto della stragrande maggioranza dei ticinesi che al voto del 9 febbraio sono stati rappresentati solo da Verdi, UDC e Lega. Il presidente del PS ha infatti insultato e offeso gli elettori ticinesi bollando Verdi e Lega come "partiti irrilevanti" e l'UDC, come responsabile di tutti i mali.

Per quel che riguarda il mio partito, Levrat dice che non abbiamo nessuna influenza sui Verdi svizzeri. Sarà anche vero ma chi se ne frega. Noi siamo i Verdi del Ticino e ci interessa fare gli interessi del Ticino non "influenzare i Verdi svizzeri". D'altronde che influenza ha avuto la sezione ticinese del PS sul partito nazionale? All'assemblea dei delegati di Baden i ticinesi si fecero trattare a pesci in faccia perché chiedevano, guarda un po', i contingenti...

Per quel che ci riguarda, quel che conta è che abbiamo contribuito a far conoscere la situazione del mercato del lavoro in Ticino anche al resto della Svizzera (e non solo in Svizzera). E considerato il fatto che da più parti si dà il merito, o la colpa, proprio a noi di aver spostato la bilancia quel tanto che bastava per far vincere il sì...

Dal canto loro anche i Verdi svizzeri dovrebbero riflettere sulla vicinanza a un partito il cui presidente li considera poco meno che una ruota di scorta.

Tutto questo per dire che il PS ticinese, invitando Levrat ha messo a repentaglio la vittoria in Ticino sull'iniziativa per il salario minimo. Non ci sarà da stupirsi se molti concittadini che l'avrebbero sostenuta, offesi dalle parole di Levrat, faranno venir meno il loro appoggio. Io invito comunque tutti a turarsi il naso e a tapparsi le orecchie e a votare sì. Ma mi rendo conto che dopo la sparate di Levrat è più difficile.

E poi visto che il PS è l'unico a saper difendere gli interessi del TI che Levrat ci faccia vedere cosa sa fare e faccia lobbying in parlamento federale per lo statuto speciale e le altre proposte ticinesi. Se si alleasse con l'UdC (altri che dicono di fare l'interesse dei ticinesi) le richieste del parlamento del nostro cantone passerebbero di sicuro.

A Levrat va riconosciuto il coraggio di essere venuto in Ticino a metter fuori la faccia. Ma questo tipo di uscite non servono né alla causa del salario minimo, né a far tornare un po' di fiducia nei ticinesi verso la Berna federale e i suoi partiti. Un po' di umiltà signor Levrat. La prossima volta che viene in Ticino, venga ad ascoltare, invece che parlare. Sarebbe un primo importante passo nella giusta direzione.

articolo pubblicato sul blog savoia.ch

 

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